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Primo Capitolo
Secondo capitolo
Terzo capitolo
Spero di continuare a solleticare la vostra curiosità.
Buona lettura
Capitolo 4
Gli occhi verdi di Greta ,dal taglio
allungato, erano proprio come quelli di Alessandro e , quando
sorrideva , le si facevano due fossette ai lati della bocca che
Claudia trovava deliziose.
“Quando sorridi ti mangerei di baci!”
era solita dire ad Alessandro pizzicandogli le guance.
La bimba poi era molto socievole e, in
questo, non somigliava per nulla al padre.
Non aveva ereditato la sua timidezza e
la sua introversione che, spesso , lo facevano apparire freddo e
distaccato. Nulla di più lontano dalla realtà : Alessandro era
invece un uomo molto passionale e sincero.
Finalmente Greta scovò Baffo che,
poco amante della confusione , si era rifugiato in un angolo del
giardino , all'interno di un vaso .
Non era un gatto da coccole sul pancino
e neppure da fusa e strusciatine sulle gambe.
Era solitario e riservato. Si concedeva
ad una carezza solo quando Anna o Claudia lo chiamavano per la pappa.
Era persino difficile sentirlo miagolare : se ne andava in giro
curiosando , ma sempre a debita distanza dagli ospiti o da
chicchessia.
Lo aveva portato lì Claudia , che lo aveva trovato lungo il sentiero dove andava a correre : era piccolissimo,
fuggito da qualche cucciolata o ,chissà, abbandonato perché
malaticcio.
Madre natura è severa e senza cuore in
talune circostanze!
Quel giorno miagolava , eccome se
miagolava !
Pioveva a dirotto e Claudia aveva
accelerato il passo per anticipare il rientro . Sentendo quel
miagolio straziante si era fermata di scatto.
Sulle prime non lo aveva visto, poi i suoi
lamenti l'avevano guidata fin sotto un groviglio di canne dove aveva
trovato riparo.
Lo aveva tirato su , fradicio e
tremante. Se l'era messo sotto la giacca anti pioggia per ripararlo e
lo aveva portato fino a casa.
Baffo si stiracchiò e ,vistosi ormai
scoperto , abbandonò il vaso dirigendosi verso il dondolo sotto la
veranda della dependance.
Greta non si scoraggiò e lo seguì
,sedendosi accanto a lui che si era acciambellato sui morbidi cuscini
: con quella ragazzina c'era poco da fare. Meglio rassegnarsi e
concederle qualche carezza.
Tutto sommato non erano poi così male:
le saltò sulle gambe e iniziò a farle le fusa.
“Ma brava Greta! Hai conquistato
Baffo!”
Claudia si sedette con loro sul
dondolo.
Era la prima volta che riusciva a
scambiare una parola con la bambina da quando erano arrivate cinque
giorni prima. E di Alessandro ancora nessuna notizia.
“Ti piace qui ?”
“Siii è bellissimo!” Greta sorrise
, continuando ad accarezzare il bel micio rosso che mostrava di
iniziare a prenderci gusto.
“ Sei già stata al lago?”
“Non ancora, Sara ha promesso di
portarmi domani mattina. Ne approfitterà per fare delle foto”
“Se volete posso prestarvi delle
biciclette” propose Claudia “Sai andare in bici vero?”
Greta si animò
“Oh si si ! Me lo ha insegnato papà
la scorsa estate. Ho anche tolto subito le rotelle” disse fiera.
“Perfetto,allora domattina vi preparo
un cestino per una merenda sul prato , così potrete godere del sole
più a lungo. Che ne dici di panini al prosciutto, torta al
cioccolato e succo di mora?”
Sulle guance di Greta le fossette si
fecero ancora più profonde.
“Non vedo l'ora! Vado subito a dirlo
a Sara.”
Scese dal dondolo con un balzo senza
ricordare di avere sulle gambe il povero Baffo che atterrò con
eleganza e si allontanò con la coda dritta e l'aria indispettita per
l'improvviso cambio di programma.
Claudia guardò Greta correre in
direzione di Sara, e si intenerì immaginando Alessandro intento ad
insegnarle ad andare in bici.
Sara stava parlando fitto fitto con
Antonio , all'ombra della grande quercia.
Quei due andavano piuttosto d'accordo
.Claudia sorrise fantasticando sulle possibili romantiche evoluzioni
di quella nuova amicizia .
Poi vide Greta iniziare una sorta di
danza tribale intorno ai due ragazzi . I riccioli castani le cadevano
morbidi sulle spalle ad ogni salto ,accarezzati dal venticello che si
stava alzando puntuale, come ogni sera. La piccola era felice.
L'indomani Greta si alzò di prima
mattina: l'eccitazione la buttò giù dal letto .
Sara tentò invano di rinviare l'
alzataccia .
La bambina aveva già aperto la
finestra , per controllare che ci fosse il sole e che nulla potesse
rovinare la loro gita e si era vestita di tutto punto , persino
pettinata.
E dire che , normalmente, era una
dormigliona ! Soprattutto d'inverno , tanto che i ritardi a scuola
erano ormai diventati un'abitudine sulla quale Sara evitava di
mettere l'accento ,raccontando ad Alessandro quanto era accaduto
durante la giornata.
Passarono per la dependance a ritirare
la merenda promessa da Claudia che le stava aspettando .
“Buongiorno” salutò “ vi ho
messo tutto nei cestini delle biciclette” disse indicando il punto
in cui si trovavano una bici grande rossa e una più piccola verde .
“ Ho aggiunto una coperta “
“ Grazie Claudia” Sara si avvicinò
per salutare mentre Greta già era montata in sella e faceva piccoli
giri tutt'intorno sul prato . “Sei stata davvero gentile. Greta si
divertirà e io spero di riuscire a fare qualche bello scatto. Mi
hanno detto che i dintorni sono molto suggestivi.”
“E' così” confermò Claudia. “Di
questa stagione il livello del lago è piuttosto basso ed è
possibile ammirare le rovine del vecchio paese sommerso.
“Ho letto che il lago è di origine
artificiale , creato appositamente per approvvigionare di energia
elettrica i paesi qui intorno con la costruzione di una grande diga”
“Sì, è vero. Per questo evacuarono
il vecchio paese e lo ricostruirono interamente sulle sponde del
lago. “ aggiunse Claudia.
“Bene, allora ci vediamo stasera.”
Sara si fece indicare la strada da prendere e salutò .
Raggiunse Greta che, nel frattempo,
aveva preso a rincorrere Baffo.
La casa viola apparve appena dietro la
curva. A quell'ora il lato che affacciava sul canale era in ombra .
Sara rallentò e vide Luna , il cane
bianco e marrone ,che aveva preso ad abbaiare e scodinzolava felice
al di là della rete.
Poco più dietro, Greta pedalava
guardandosi intorno con lo stupore e la curiosità tipici della sua
età.
Stava attenta a non investire le
lucertole che attraversavano incaute al suo passaggio e rischiava
spesso di cadere mentre , con il naso in su, seguiva le evoluzioni di
una farfalla o di una cornacchia.
Non si accorse, così, di essere
arrivata davanti al ponticello che univa le due sponde e che Sara già
lo aveva attraversato.
Frenò di colpo , la bici si imbizzarrì
come un cavallo trattenuto e si alzò della polvere dal sentiero.
“Aspettami lì. Non occorre che tu
venga qui. Vorrei scattare una foto . Arrivo subito. Ma non muoverti
da lì, mi raccomando.” Le disse Sara , che era scesa dalla bici e
si stava dirigendo, portandola a mano, verso la villetta.
Greta la vide avvicinarsi allo steccato
e accarezzare il muso del cane , al di là della rete ed ebbe voglia
di raggiungerla. Amava i cani , almeno quanto i gatti. Ma il padre
non aveva mai voluto prenderne uno in casa: erano spesso fuori e non
avrebbero potuto prendersene cura a dovere.
Era già a metà ponte ma , ricordando
gli avvertimenti di Sara, decise di tornare indietro: non voleva
mettere a rischio la gita al lago e decise di restarsene buona buona
ad aspettare, come Sara le aveva ordinato.
Raccolse qualche margherita e la mise
nel cestino della bici. Sara era scomparsa dietro la casa viola. E
con lei il cane , che aveva fatto il giro del giardino e ora
sfuggiva, anche lui, alla vista di Greta.
La ragazza si fermò davanti al
cancello . Cercò nella tasca dei jeans e tirò fuori una chiave .
Il cancello si aprì ,cigolando.
Luna le saltò addosso riempiendola di
feste .
“Buona, stai buona! Anche io sono
felice di rivederti.”
Attirato dai latrati di Luna Alessandro
era sceso al piano terra ed aveva aperto la porta , verde come le
persiane alle finestre, con un grosso batacchio dorato al centro.
“Ciao Sara” la accolse con un
sorriso invitandola ad entrare.
“Ho solo qualche minuto” riferì
subito la ragazza “Greta è fuori che aspetta.”
“Come sta? Si diverte?”
“Tua figlia è un vero uragano , la
conosci. Sta bene, ma certo le manchi e non so fin quando potrò
continuare a rinviare il tuo arrivo” rispose Sara , in evidente
agitazione.
Continuava a guardare fuori della
finestra del salone .Temeva che Greta avesse potuto seguirla.
Era troppo piccola per chiederle di
stare al gioco e per spiegarle il motivo di tutti quei segreti.
“Sono passata giusto per sapere se è
tutto a posto e se i piani sono confermati”
Alessandro ebbe un attimo di esitazione
“Si , certo . Tutto confermato. Hai
conosciuto Claudia , come ti è sembrata ?” aggiunse poi
A Sara Claudia piaceva molto : ne
ammirava la positività , l'allegria innata e la freschezza .
Lo disse ad Alessandro ma sorvolò sul
fatto che l'aveva vista ancora molto provata dalla perdita di Marco.
Era già con un piede fuori di casa
quando Alessandro le mise in mano un foglio piegato a metà.
“Ricordi quello che devi fare ?” si
informò
“Certo. Stai tranquillo” uscì in
giardino , subito intercettata da Luna “Passerò ancora a trovarti
, ma non so dirti quando”
“Non preoccuparti, non rischiare.
Manca poco ormai”
“Ok , allora ci sentiamo.” disse
Sara indicando il telefono cellulare che sbucava dalle tasche della
camicia.
“Perfetto...”L'uomo sorrise e
quindi aggiunse con aria sinceramente riconoscente “Grazie ...per
tutto.”
Sarà gli lanciò un bacio con una mano
, mentre si chiudeva alle spalle il cancello e , recuperata la bici
da terra, tornò sui suoi passi .
Rimasto solo, Alessandro sedette sulla
poltrona vicino alla grande finestra dalla quale si poteva scorgere
il sentiero e vedere il via vai di biciclette che, in quelle giornate
di sole , andavano e venivano dal lago.
Nascosto dalla tenda riuscì a vedere
Sara e Greta allontanarsi e si chiese, come faceva ormai da un anno
, se stesse facendo la cosa giusta.
Marco poteva essersi sbagliato.
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Ohhhhhhhhhhhhh!!!!!!!
RispondiEliminaAnche il mistero adesso... ma chi non la conta giusta? Lui o lei?????
Ahahaha...mi sa tanto che qui non la conta giusto nessuno :-)
EliminaUn bacione
clelia
Anni fa, avevo letto su un libro che parlava di scrittura creativa, non rcordo il titolo però, che lpautore è "duce unico" sui suoi personaggi. Li può far morire, risuscitare, sposare divorziare...
Eliminadetto questo, vedremo la tua fantasia dove li porterà :))) ma penso che ne leggeremo delle belle! :)
Ho in testa più o meno tutta la storia, ma ogni volta che inizio a scrivere è come se i personaggi mi suggerissero loro dove vogliono andare e qualcosa , all'interno della trama , inevitabilmente cambia.
EliminaE' affascinante come questo possa accadere...
Sempre più avvincente 😁👍
RispondiEliminaGrazie Piny....
EliminaUn abbraccio
ciao che bello anche questo capitolo ma qui davvero non la conta giusta nessuno ahhahahha quanti misteri adoro i romanzi con i misteri che si svelano sono alla fine non vedo l'ora di leggere il 5 capitolo ciao a presto laura brava
RispondiEliminaPerfetto Laura, allora questa potrebbe essere la storia giusta per te
EliminaUn bacione
Mi sto appassionando sempre di più alla storia!
RispondiEliminaUn bacio
Nuovo post sul mio blog!
Se ti va ti aspetto da me!
http://lamammadisophia2016.blogspot.it
Ciao Benedetta,
Eliminasono felice che la storia ti appassioni.
Io ho appena finito di leggere il tuo nuovo post...
Interessante la leggenda sul pesce di aprile.
Non la conoscevo.
Un abbraccio
Clelia
Caspiterina qui si fa sul serio... Aspetto con ansia il 5 capitolo,brava Clelia!
RispondiEliminaGrazie di cuore Simona,
Eliminafelice di suscitare tanta curiosità
Un bacione
buongiorno Clelia!
RispondiEliminame lo leggo con calma più tardi, che oggi la giornata è l'ideale (di quelle da libro e copertina) quindi doppiamente grazie... ma so già che mi sorprenderai...
un bacione e buona domenica ♥
Buongiorno Sinide,
Eliminae buon inizio di settimana.
Qui anche oggi sarebbe da libro e copertina!
Purtroppo però è lunedì....
Ti abbraccio forte e spero che la mia storia ti abbia tenuto compagnia nel modo giusto
Un bacio
E certo che ci lasci proprio con il fiato sospeso cara Clelia.
RispondiEliminaSai veramente scrivere in modo da far venire la voglia di continuare subito la storia.
Bravissima!
Un abbraccio
Maria
Grazie Maria,
Eliminasono felice che il mio modo di scrivere ti piaccia.
Questo è un gioco per me , certo non mi reputo una scrittrice, però mi diverte provare a raccontare storie.
E se poi catturano la vostra attenzione , allora ne sono davvero felice.
Un bacio
Altra sorpresa altro mistero....aspetterò la prossima puntata....ùun abbraccio
RispondiEliminamgrazia
Grazie Maria Grazia, e sono in ritardo con la pubblicazione in effetti....
Eliminama oggi rimedierò :-)
Un bacione
Clelia
Eheheh il vantaggio di arrivare tardi: posso già leggere il prossimo capitolo (e qui parte la risata diabolica).
RispondiEliminaBrava Cleliaaa!
Infatti, a restare indietro ci si guadagna :-)
EliminaGrazie Elle...