Detto questo , prima di lasciarvi alla lettura del settimo capitolo, come di consueto vi lascio i link ai capitoli precedenti .
CAPITOLO PRIMO
CAPITOLO SECONDO
CAPITOLO TERZO
CAPITOLO QUARTO
CAPITOLO QUINTO
CAPITOLO SESTO
Capitolo settimo
La strada era insolitamente
libera e Alessandro pigiò sull'acceleratore.
Alla radio una canzone che
non aveva mai sentito prima. Aveva un bel ritmo . Gli piacque e pensò
che fosse perfetta per quella giornata.
Era ad un bivio, ma aveva la
consapevolezza di aver scelto la strada giusta.
La mattinata era stata
proficua: era riuscito ad organizzare i suoi prossimi mesi di lavoro
e a passare in azienda per un saluto informale e un incontro con i
suoi dipendenti.
Sorrise ripensando a quanto
accaduto quella mattina: aveva finalmente rivisto Claudia , anche se
da lontano, dopo tutti quegli anni...
Forse Marco non si era
sbagliato : c'era ancora la possibilità di vivere quell'amore
troncato di netto anni prima e che non aveva mai abbandonato il suo
cuore.
Restava da capire se per
Claudia fosse lo stesso: in ogni caso , questa volta , se anche ci
fosse stata una sola possibilità di poter riallacciare la loro
storia , non se la sarebbe lasciata sfuggire.
Era trascorso quasi un anno
dal giorno in cui aveva ricevuto l'email di Marco e aveva scoperto
che l'uomo che gli aveva rubato l'amore di Claudia voleva
incontrarlo.
Gli aveva dato appuntamento
presso una clinica , appena fuori città.
Una struttura lussuosa ,
immersa nel verde ,famosa per essere l'ultima residenza per malati
terminali.
Era arrivato
all'appuntamento mezz'ora prima ed aveva avuto il tempo di vedere
come non fosse possibile mascherare il presagio di morte che
quell'edificio emanava : le stanze pulite ed eleganti , il personale
gentile ed affabile , non potevano cancellare dagli occhi delle
persone il vuoto assoluto in cui sentivano di precipitare.
Per questo aveva condiviso
la decisione di Marco di tornare a casa sua,di trascorrere i suoi
ultimi giorni accanto a Claudia.
Ma prima Marco aveva avuto
bisogno di parlare con lui .
Aveva stentato a
riconoscerlo: in fondo lo aveva visto una volta soltanto e da
lontano.
Una sera sotto casa di
Claudia : erano usciti , mano nella mano . Lei bellissima ,già con
il pancione.
Non era riuscito a
trattenere le lacrime e una rabbia feroce lo aveva assalito: solo in
quel momento , era riuscito davvero a dirle addio.
Alla clinica , Marco gli
raccontò una storia completamente diversa da quella che lui , in
quegli anni si era immaginata.
Il bambino, che avrebbe
dovuto essere di un paio di anni più grande di Greta , era morto pochi giorni dopo essere venuto al mondo.
Marco stava morendo. Ma non
voleva che Claudia restasse sola : si era convinto che forse poteva
aiutarla a ritrovare quello che era stato il suo solo unico grande
amore.
Aveva un piano ben
congegnato in mente : un piano che Alessandro avrebbe conosciuto poco
a poco , grazie allo scambio assiduo di email che seguì quell'unico
incontro e che li portò a divenire amici.
Quando Marco morì,
Alessandro ne soffrì molto .Nel poco tempo in cui le loro strade si
erano incrociate , aveva potuto apprezzare quell'uomo al punto di
arrivare a comprendere il perché Claudia ne fosse rimasta
affascinata.
Un furgone bianco gli tagliò
improvvisamente la strada e lo costrinse ad una brusca frenata.
Fortunatamente la corsia di
fianco era vuota e riuscì ad evitare lo scontro per un soffio.
Imprecò e si attaccò al
clacson nervosamente.
Aveva visto la segnalazione
di un autogrill poco prima . Decise di fermarsi qualche minuto. Aveva
bisogno di un caffè.
Sara si alzò : aveva il
collo indolenzito dopo tutte quelle ore trascorse al computer a
visionare le foto che aveva scattato in quei giorni: ritraevano i
dintorni nelle diverse ore della giornata.
Era riuscita a cogliere
tutte le sfumature possibili della luce e quei luoghi le erano
sembrati ancora più magici.
Si preparò un tè e si
sedette a gambe incrociate sul divano davanti alla grande vetrata
che dava sul giardino.
Luna se ne stava sdraiata su
di un fianco riscaldata da un ultimo raggio di sole che entrava di
sbieco sotto il porticato, il pelo lungo accarezzato da un vento
leggero che faceva danzare i rami del salice al centro del giardino.
Sara prese il plaid e se lo
mise sulle spalle: iniziava a rinfrescare e presto sarebbe stato
necessario accendere il camino.
Quello era il periodo
dell'anno che preferiva. Ricordò il giorno in cui arrivò in paese
la prima volta, un anno prima.
Scendendo dalla superstrada
si era fermata ad ammirare il lago : il cielo era completamente
sgombro di nuvole e di un azzurro intenso. Tutti i colori lì
sembravano più vivi e decisi. Il lago era una distesa color smeraldo
appena increspata. Incastonato tra colline rigogliose che già
iniziavano a colorarsi di marrone , ocra, e rosso cupo: l'autunno
dipinge quadri di inestimabile bellezza!
Inizialmente, non aveva
preso bene l'intenzione di Alessandro di trasferirsi lì: ma aveva
bisogno di quel lavoro e ,nonostante tutto, si sarebbe abituata a
vivere lontana dalla città.
Poi le bastò uno sguardo e
quei paesaggi divennero parte di lei: si sentì come rinascere. Ebbe
la netta sensazione che avrebbe potuto vivere giorni felici lì e la
città non le sembrò più una rinuncia tanto forte.
“Sara , posso andare a
giocare in giardino?”
Luna avvertì la presenza di
Greta attraverso le finestre chiuse e alzò la testa iniziando a
sbattere la coda .
La ragazza diede un'occhiata
all'orologio sopra il camino e pensò che la piccola poteva
senz'altro uscire senza correre il rischio di essere vista , a
quell'ora.
“va bene “ acconsentì.
“Ma copriti che inizia a far fresco".
La cosa più difficile
durante l'anno appena trascorso era stato proprio non farsi notare in
paese.
Soprattutto d'inverno: I residenti si riducevano all'osso e restare
invisibili era stata davvero un'impresa.
Greta poi doveva continuare
ad andare a scuola . Questo fu il compito più gravoso per Sara che
ogni mattina doveva alzarsi all'alba e organizzare il tutto per
accompagnare la bambina scendendo in città, nonostante ci fosse una
scuola in paese.
Evitava di rientrare e
restava in città fino alla fine delle lezioni. Trascorreva il tempo
facendo la spesa, andando dal parrucchiere o in palestra : se non
altro , sarebbe almeno rimasta in forma.
Non era neppure facile
gestire Greta durante il resto della giornata o nei giorni di vacanza
: la bambina voleva uscire , andare al lago a fare il bagno e non
poteva certo capire perché tutto fosse tanto complicato.
Se manifestava il desiderio
di fare un bagno al lago , Sara la convinceva che fosse pericoloso e
ripiegavano sulla piscina di un agriturismo di un paese vicino al
loro.
Neppure uscire in giardino a
giocare con Luna le era sempre concesso . E questo Greta proprio non
lo comprendeva né lo accettava.
Lei e Sara erano diventate
delle girovaghe. Erano quasi sempre in macchina , alla scoperta dei
dintorni . Alessandro aveva comperato una macchina fotografica a
Greta così che Sara potesse insegnarle qualche trucco del mestiere.
Greta si era rivelata dotata
di grande senso artistico e la fotografia divenne presto un vero e
proprio passatempo per lei.
Sara vide Greta correre in
mezzo al giardino e giocare con Luna a nascondino , sbucando
all'improvviso da dietro un cespuglio o un albero , facendo smorfie
alla povera bestiola che la rincorreva abbaiando.
Pensò che fosse ora di
cominciare ad organizzare qualcosa per cena. Alessandro sarebbe
rientrato a breve.
Dalla finestra della cucina
riusciva comunque a vedere il giardino anche se non del tutto.
Vide Greta dondolarsi
sull'altalena mentre Luna era tornata a sdraiarsi con fare indolente
sotto il salice.
Aprì il frigo e optò per
una bella minestra di verdure e un profumato e gustoso formaggio che
aveva comprato in un paese vicino durante una delle escursioni con
Greta.
All rights reserved
Puoi leggerlo anche su latinacorriere.it
Bello! Certo che il gesto compiuto da Marco sa di grande smore. Per ora almeno, se nkn ci riservi delle sorprese!
RispondiEliminaBravissima!
Ps la descrizione del paesaggio dà pace!
Qualche sorpresa c'è sempre cara Patricia, ma Marco è un personaggio estremamente positivo, non credo ci farà brutti scherzi :-)
EliminaIl paesaggio ce l'ho sempre nel cuore : descriverlo mi fa stare bene ed è quanto di più benefico ci sia per l'anima.
Un bacione
Mi sto agitando... Greta è in pericolo? Mannaggia ho letto troppi thriller... ;)
RispondiEliminaIn pericolo ? chissà? ....Lo scopriremo presto cara Elle :-)
Eliminaun abbraccio
È bello quest'appuntamento settimanale..Bei personaggi, e il paesaggio? Ti rilasssi immaginando di essere li, a contatto con la natura.
RispondiEliminaCara Clelia ti meriti proprio un applauso😁
Buona giornata.
A presto.
Piny
Cara Piny le tue parole mi rendono felice! Sai , si ha sempre paura di annoiare un po' col passare del tempo ....
EliminaE' bello sapere che invece ancora vi piace continuare a leggermi.
Un bacione
A presto
Clelia
Un'altra puntata interessante cara Clelia.
RispondiEliminaMarco è un personaggio molto positivo che ama veramente fino in fondo. Mi piace!
Aspetto il seguito con grande curiosità e ... ti dico ancora una volta che scrivi veramente bene!
Un abbraccione
Maria
Grazie Maria. Hai ragione Marco è una persona speciale, generosa, che sa donarsi completamente. Piace molto anche a me... ora bisogna vedere se Alessandro sarà all'altezza :-)
EliminaUn bacione
a presto
Clelia
eccomi, un po' in ritardo ma arrivo...
RispondiEliminahmmm mi piace l'evolversi... Clelia cara, ma te lo devo ridire? sìììììììì BRAVA!!! mi piace tantissimo leggerti...
un bacione e buon we