Vi confesso che, come faccio sempre prima di scrivere un nuovo capitolo, ho riletto tutto ciò che ho scritto finora e l'ho trovato stracolmo di errori e di contenuti da sistemare.
Ho avuto voglio di piantare tutto lì e di smetterla di tediarvi con questo mio scritto.
Ma in fondo era ovvio che capitasse: questa è la prima stesura , quella che poi andrà rivista e corretta. E quindi vado avanti, da buona testa dura quale sono. Arriviamo alla fine della storia tra Claudia e Alessandro.
E' giusto, dobbiamo vedere quel che succederà tra loro : al resto penserò dopo.
Al solito vi lascio i link dei capitoli precedenti .
CAPITOLO PRIMO
Non mi resta che augurarvi buona lettura
Capitolo
11
Claudia adorava correre lungo il
sentiero tra le foglie che cominciavano a staccarsi dagli alberi
inventando tappeti soffici e odorosi.
Arrivata all'altezza della casa
viola si fermò sotto un grande albero a stirare i muscoli , come
sempre.
Ma non era un giorno come gli
altri quello. Ora la casa era viva. Aveva un'identità e se ne
percepiva la vivacità anche attraverso le finestre chiuse e ancora
assonnate.
Sicuramente tutti stavano
dormendo, pensò Claudia riprendendo la sua corsa e salutando Luna
che le stava abbaiando aldilà del recinto.
“Non ti ricordavo tanto
atletica”
Claudia frenò di colpo e
poggiandosi con le mani sulle ginocchia attese che il fiato
ritornasse alla normalità prima di parlare
“Mi hai fatto prendere uno
spavento”
“Sono diventato così brutto
?” Alessandro fece una smorfia fingendosi offeso.
Aveva i capelli lunghi e
scompigliati come da ragazzo.
Claudia gli sistemò una ciocca
sulla fronte con un gesto ed una tenerezza propri degli anni che li
avevano visti innamorati .
Alessandro l'aveva aspettata
alla fine del ponticello che univa il canale alla sponda sulla quale
sorgeva la sua casa.
“Ti faccio compagnia , se
vuoi”
“ Se ce la fai a starmi
dietro” lo schernì la donna riprendendo a correre .
Quando l'uomo la raggiunse ,
trovò Claudia seduta sull'erba , vicino alla riva, lo sguardo perso
all'orizzonte , una linea curva di dolci colline talmente ricoperte
di vegetazione da sembrare soffici , come cuscini.
Si sedette accanto a lei,
restando in silenzio .
Il sole iniziava ad alzarsi e a
scaldare l'aria. I pioppi facevano tintinnare le loro foglie
solleticate dal venticello fresco della mattina.
Un pesce saltò fuori dall'acqua
per rituffarsi subito nelle profondità del lago: quasi un saluto, un
cenno di presenza.
Alessandro fu il primo a rompere
il silenzio .
“ Non sai quante volte ho
pensato di raggiungerti , quando ti vedevo passare”
“Da quanto tempo sei qui?”
“Un anno”
“ Un anno?”
“Siamo arrivati a settembre
l'anno passato. Marco ed Antonio hanno pensato a tutto”
“ Proprio a tutto non direi”
Claudia si alzò e iniziò a camminare nervosamente lungo la riva.
Alessandro la raggiunse
“Non potevamo dirti nulla”
tentò una spiegazione, una giustificazione che improvvisamente sentì
diventare necessaria.
“E avete pensato bene di
coinvolgermi in questa specie di caccia al tesoro”
Il tono di Claudia si fece
ancora più nervoso : la voce le tremava sebbene tentasse di
mantenere un distacco che non le apparteneva.
“Lo so è stata un'idea folle
...”
Alessandro le sfiorò un braccio
, mentre lei gli dava le spalle continuando a guardare le acque calme
del lago.
“Marco ti amava
molto....”aggiunse poi
“ Lo so” la voce si bagnò e
si spezzò “Più di quanto meritassi ….”una lacrima accompagnò
quest'ultimo pensiero a voce alta di Claudia.
Alessandro ebbe voglia di
stringerla forte, ma lei era ancora troppo fragile , ancora
distante.
Di spalle , i capelli scuri
lunghi ,sembrava ancora la ragazzina di allora, quella che lo aveva
lasciato solo in aeroporto con tutto il suo bagaglio di dolore e di
delusione.
“Quando Marco mi ha cercato ho
pensato di mandarlo a quel paese” disse l'uomo con un filo di voce
“Ma oggi capisco di aver fatto
la scelta giusta.” aggiunse poi mettendo una mano sulla spalla di
Claudia.
La donna non si voltò, ma
Alessandro capì che stava piangendo.
“Marco non voleva lasciarti
sola.....”
“Avrebbe dovuto parlare con
me....” Riuscì a dire Claudia , la voce spezzata.
“chi altri sapeva?” chiese
“Antonio”
“Antonio?.....”
“Solo lui. E' lui che ci ha
trovato la casa più appartata del paese e che ci aggiornava...”
“E cosa prevedeva il piano
geniale di mio marito?” il tono di Claudia era cambiato
all'improvviso.
Si voltò, scura in volto, le
guance ancora bagnate dalle lacrime.
“Un'idea degna della sua
fantasia , quella del taccuino.” aggiunse sarcastica.
“Cosa sarebbe successo se
Greta non avesse avuto l'incidente? Avreste davvero prenotato una
stanza alla locanda? Cosa?”
Alessandro si lasciò
strattonare, lasciò che Claudia buttasse fuori tutta la sua rabbia e
il suo sconcerto.
Quando finalmente si allontanò
per andare a sedersi sul molo, con le ginocchia piegate fino al petto
e le braccia a stringerle , raggomitolata come faceva da ragazza ,
quando voleva star sola e ce l'aveva con il mondo intero, la
raggiunse , sedendosi accanto, i piedi ciondoloni quasi a sfiorare il
pelo dell'acqua.
Restarono così, in silenzio,
per un tempo indefinito.
Fu Claudia a parlare per prima ,
alzandosi.
“Devo rientrare. Si è fatto
tardi” la voce era priva di colore: un tono indecifrabile.
Anche Alessandro si alzò. Stava
per dire qualcosa , ma Claudia lo precedette
“Dobbiamo parlarne. Ti aspetto
domani sera. Ci vediamo alle nove”
Si voltò e prese a correre ,
diretta a casa.
Rientrando incontrò Anna in
giardino intenta a cinguettare con Luigi che le sorrideva,
apparentemente rapito da ogni sua parola.
Accennò appena un saluto per
sparire all'istante , cercando rifugio in casa.
Non aveva voglia di incontrare
nessuno e doveva fare subito una doccia: la giornata era lunga e
piena di impegni. Almeno non avrebbe avuto tempo per pensare.
“Accidenti ! Quanta fretta!”
Una voce familiare la scosse e
scombinò subito i suoi piani.
Fabrizio se ne stava seduto sul
divano nel grande salone con il giornale aperto sulle gambe.
Claudia si fermò di colpo, un
piede già sul primo gradino della scala
“Ciao...ben arrivato”
salutò, sperando che Fabrizio se ne restasse lì seduto e non le
venisse incontro.
L'uomo invece si alzò ,la
raggiunse e l'abbracciò , dandole un bacio sulla guancia.
Dopo tanti anni tra loro era
nata una bella amicizia. Fabrizio aveva più volte trascinato Marco,
per natura piuttosto pigro, nelle sue battute di pesca con sveglia
all'alba.
La sera , spesso, si riunivano
tutti insieme per cenare , ascoltare Luigi suonare la chitarra , e
fare tardi tra buon vino e chiacchiere.
“Vado a fare una doccia”
disse Claudia , iniziando a salire le scale con evidente voglia di
sparire , come se stesse scappando da qualcosa o da qualcuno.
“Ci vediamo più tardi”
aggiunse con un po' di fiatone , mentre saliva i gradini a due a due.
Fabrizio , al quale non era
sfuggito lo strano comportamento dell'amica, annuì e ritornò nel
salone.
All rights reserved
Insomma Clelia, per un po' sono sparita dal blog mentre tu scrivevi...mi soffermerò a leggere La casa viola ^_^
RispondiEliminaMaris
Cara Maris, eh si ...mi sono cimentata anche in questa avventura....
EliminaMi fa piacere sapere che lo leggerai.. naturalmente sappi che si tratta di una prima stesura che andrà rivista e corretta , ma spero ti piaccia
Mi ero persa le ultime puntate carissima.
RispondiEliminaOra ho recuperato. Sempre bravissima. Non vedo l'ora di leggere il seguito.
Un abbraccione grande
Maria
Cara Maria grazie, le vostre parole ogni volta mi aiutano a ritrovare la grinta giusta e a credere in me. Quasi avevo pensato di abbandonare questo progetto: ma mi dispiaceva per Claudia ed Alessandro . Non volevo lasciarli scomparire così senza sapere che fine faranno.... e ora il tuo apprezzamento mi dice che devo continuare. Tra l'altro la storia è già scritta. E' solo da rifinire... a presto dunque
Eliminaun abbraccio e un bacio
Clelia
Urca! Mi ero persa la puntata! Bene bene... così si sono reincontrati. Uhm
RispondiEliminaUrca! Mi ero persa la puntata! Bene bene... così si sono reincontrati. Uhm
RispondiElimina