ZEFFERINA E LE LUCCIOLE
Zefferina
era una gattina tutta nera. Aveva un simpatico musetto ed era davvero
piccolina. Purtroppo aveva perduto una delle zampine anteriori dopo un
incidente.
Nonostante
tutto Zefferina era sempre allegra e se ne andava in giro per tutto il giardino, con la sua andatura traballante , a dar la
caccia alle lucertole e a farsi coccolare da ogni bambino che incontrava.
Era
dolcissima e tutti le volevano un gran bene.Anche Luca, un simpatico bimbo di
sette anni , tutto lentiggini e riccioli rossi.
Una notte buia buia, di quelle senza luna il giardino
era completamente avvolto dall’oscurità.
Zefferina
stava per andarsene a dormire quando i suoi occhioni gialli , brillanti nelle
tenebre, videro spuntare tante piccole luci : erano le sue amiche lucciole!
La
gattina corse loro incontro e iniziarono a giocare: nel buio più buio , sembrava che tante piccole stelle fossero
venute giù dal cielo per danzare in giardino!
Luca
stava guardando quell’insolito spettacolo con il naso appiccicato alla finestra
della sua cameretta, quando gli balenò in testa un’idea che trovò subito
interessante.
Corse in
giardino con un grosso barattolo di vetro e vi
intrappolò le povere lucciole.
Zefferina
si diede un gran da fare per dissuadere quel birbantello dal chiudere le sue
amiche in quella prigione di vetro ma , per quanto miagolasse e si strofinasse
sulle gambe di Luca tentando di attirare la sua attenzione , il ragazzino
terminò il suo lavoro , chiuse il barattolo e rientrò in casa , tutto fiero
della la sua impresa.
Dal
giardino, Zefferina lo vide tornare nella sua cameretta , poggiare il barattolo
sul davanzale della finestra, spegnere la luce e mettersi a dormire.
“Aiutaci
Zefferina! Tiraci fuori di qui o moriremo soffocate!” gridavano le malcapitate.
Le sue amiche erano in pericolo. Cosa poteva fare per aiutarle?
Camminava
su e giù per il giardino tentando di trovare una soluzione e doveva fare in fretta: la loro lucina
cominciava già ad affievolirsi.
Zefferina
era disperata. Il davanzale era troppo in alto: da quando aveva perduto una
delle sue zampette non le riusciva più di saltare fin lassù.
Ma
Zefferina era una gattina coraggiosa e sapeva di dover tentare anche
l’impossibile per salvare le sue piccole amiche.
Così,
dal punto più distante del giardino, prese la rincorsa e provò a spiccare un
bel salto. Purtroppo non riuscì neppure a sfiorare il davanzale e rovinò su un
cespuglio di rose graffiandosi tutta.
“Miaoooo, miaooo” si lamentò, leccandosi le ferite.
Le
lucciole capirono che la povera
Zefferina non avrebbe potuto farcela e con quel po’ di voce che ancora restava
loro cercarono di dissuaderla dal secondo tentativo.
“Lascia perdere Zefferina! E’ troppo in alto per te!
Ti farai male.”
Ma
Zefferina non aveva alcuna intenzione di lasciar morire le sue piccole amiche e
si preparò a spiccare un secondo salto.
Ci mise
proprio tutte le sue forze e stavolta raggiunse il davanzale, urtando il
barattolo che rotolò giù frantumandosi e liberando le lucciole.
Purtroppo
anche Zefferina, non riuscendo a trattenersi su una zampa sola , precipitò a
terra e le sue amiche non poterono impedire in alcun modo che cadesse e
sbattesse la testolina su un grosso sasso .
La
povera gattina restò immobile . Le lucciole fecero un cerchio intorno a lei illuminando
il fazzoletto di prato su cui giaceva la loro amica che miagolava con un filo di voce.
Tutto
quel trambusto svegliò Luca che corse in giardino e ,presa tra le braccia la
piccola Zefferina la implorò, tra le lacrime,
di non morire e di perdonarlo .
Anche le
lucciole piangevano disperate e più piangevano più la loro lucina brillava.
D’un
tratto, una luce molto più forte illuminò tutto il giardino e apparve una fata
dai lunghissimi capelli color del sole. Dovete sapere infatti, cari bambini, che
ogni giardino che si rispetti ha una fata guardiana.
La fata
prese in braccio Zefferina che, ormai aveva smesso di miagolare e aveva chiuso
gli occhi. Le passò una mano sulla testa e poi sul cuore e con una voce
dolcissima disse:
“Tutti i gatti hanno la possibilità di avere una nuova
vita , ma soltanto quando dimostrano di essere generosi, disinteressati , e di
avere un grande cuore. E tu Zefferina sei davvero una gattina molto speciale!”
Una
calda luce gialla attraversò il corpo di Zefferina che riaprì gli occhi e
miagolò balzando a terra con un piccolo salto.
Solo
allora tutti si accorsero con grande sorpresa che la gattina aveva di nuovo
tutte e quattro le zampette!
Le
lucciole e Luca erano talmente felici da non star nella pelle dalla gioia.
Zefferina
ancora incredula , si guardava le zampette, saltellava ora su una e ora
sull’altra senza smettere di ringraziare la fatina buona che sorrise e
scomparve in una nuvola di luce.
Cari
bambini, la storia finisce qui e ci insegna che generosità ed altruismo devono
guidare sempre le nostre scelte, perché solo nella gioia altrui, troviamo la
nostra ragione di vita e la nostra felicità!
Klelia
p.s.
Questa fiaba è stata pubblicata in una raccolta di cui potete trovare notizie qui fiabe per sognare
Nessun commento:
Posta un commento
Ciao, lasciate un segno del vostro passaggio: sarò felice di conoscere la vostra opinione.