I MIEI LETTORI

mercoledì 12 luglio 2017

Intervista col creativo anno secondo! Creare per materializzare la fantasia



Benvenuti a questo nuovo appuntamento con Intervista col creativo!

Prima di presentarvi l'ospite di oggi , voglio ricordarvi che potete chiedere di partecipare a questa iniziativa semplicemente inviando una email a intervistacolcreativo@gmail.com

Ho scoperto che la rubrica è seguita più di quanto mi aspettassi e che molti di coloro che poi ho intervistato , desideravano essere ospitati ed aspettavano il mio invito, senza farsi avanti direttamente.

Non siate timidi! Se volete raccontarci il vostro mondo creativo, le vostre passioni , e  condividere con noi le vostre creazioni , scrivetemi!

Vi contatterò con la massima sollecitudine possibile e sarò lieta di dare a tutti uno spazio sul mio blog.

Le cose belle sono ancora più belle se condivise! Quindi che aspettate?

Ed ora veniamo all'ospite del giorno.

Si chiama Gabriella e creativa si sente sin da bambina. In lei alberga una forte curiosità e la voglia di scoprire e cimentarsi sempre in nuove attività creative.

Il babbo le ha insegnato , sin da piccola,  a tenere in mano un cacciavite: le cose si possono aggiustare , oppure costruire o anche riparare. Gabriella oggi fa di più : le crea. Con le sue mani e la sua fantasia , dando vita a piccoli preziosi elementi che rendono le sue giornate più belle e significative.


D. Ciao Gabriella , benvenuta. Cosa significa per te essere creativi?

Ciao Clelia,  è la prima volta che vengo intervistata per la mia  creatività!

Per me essere creativi  significa rendere materiale la fantasia che è dentro di noi

D. Quali sono le sensazioni che provi quando finalmente tieni tra le mani una tua creazione finita?


Ogni mia piccola creazione rappresenta un figlio per me , tanto che quando la  finisco poi ho difficoltà a separarmene.


D. Quali sono le tecniche che maggiormente ti attraggono e perché?


Prediligo le tecniche molto manuali:al momento il chiacchierino ad ago è la mia preferita.

Mi piacciono molto le paste modellabili, l'uncinetto e un po' meno  il cucito.

Trovo il  chiacchierino molto rilassante: è una tecnica molto antica, che resa moderna è davvero bella.

Le paste modellabili , invece,  danno libero sfogo alla fantasia, ci metti molto del tuo.

E l'uncinetto è ,come il chiacchierino ,rilassante.

In ogni caso la mia tecnica preferita resta il chiacchierino.


D.  I colori che preferisci e le emozioni che provocano in te

Veramente io non ho molte preferenze, dipende molto dallo stato d'animo: in questo momento , ad esempio , preferisco i colori accesi come l'arancio,il rosso, il turchese e il verde.

Ma anche se può sembrare strano , i colori mi piacciono proprio tutti. 

D. Quali sono i sogni di Gabriella?

E sui sogni di Gabriella andiamo a toccare un tasto un po' doloroso perché è come se il tempo mi fosse sfuggito VIA.

Per ora sogno solo un po' di tranquillità mentale.

D. Descrivici la tua postazione di lavoro : è super ordinata e funzionale o regna sovrano un incontrollabile disordine creativo?

Se vedessi la mia postazione di lavoro ti metteresti a ridere: altro che disordinata , è molto di più.

Comincio tanti lavori e metto tutto sul tavolo poi li sposto , li rimetto sul tavolo, li risposto, rifaccio un'altra cosa:  sono disordinatissima! 

Ma nel mio disordine mi ritrovo sempre.

D. Ti piacerebbe trasformare i tuoi hobby in una professione?


Sì certo mi piacerebbe che fossero una professione ma diciamo che per ora mi accontento che rimangano la mia passione.

D. Preferisci un film d'avventura o una storia romantica?

Diciamo che il mio film ideale sarebbe una bella avventura con romanticismo.

D. La tua vacanza ideale

 La mia vacanza ideale è un posto di mare con tanti mercatini.


D. Come eri da bambina ? C'è ancora una parte di Gabriella bambina nella donna di oggi?

Da bambina ero come adesso:  praticamente molto curiosa e sempre col cacciavite in mano. 

Aprivo tutto per vedere come era fatto dentro

Sì c'è ancora molto della bambina di allora in me.



Vi lascio ad ammirare i lavori di Gabriella e vi do appuntamento a presto.









L'intervista si può leggere anche su latinacorriere.it

Un abbraccio 

Clelia



lunedì 3 luglio 2017

La casa viola. Decimo capitolo

A rilento , me ne rendo conto, porto avanti la storia tra Claudia ed Alessandro , che attendono impazienti di vedere come andrà a finire .

So che uno scrittore dovrebbe scrivere con assiduità e con costanza . Ma io , è chiaro questo, non sono una scrittrice, semmai sono una che si diverte con la scrittura. Provo ed sperimento , perché mi piacciono i libri, perché mi piacerebbe saper raccontare storie e quindi mi esercito , e voi siete le mie cavie di laboratorio.

Che bello poter conoscere le vostre opinioni , potermi confrontare.

Ho intenzione di rivedere capitolo per capitolo alla fine di questa avventura.

Farò il restyling a tutto ciò che avrò scritto, perché la stesura finale voglio si presenti al meglio possibile , visto che vorrei regalarla ad un inconsapevole destinatario.

Ma di questo parleremo più avanti .

Per ora vi lascio alla lettura di questo decimo capitolo, ricordandovi che potrete rileggere i capitoli precedenti semplicemente cliccando sui link sottostanti.

A presto allora e buona lettura

Un abbraccio

Clelia

CAPITOLO PRIMO










Capitolo 10

 La campagna arsa da giorni di siccità , per tutta la notte si era ubriacata di quel temporale tanto atteso quanto violento.

Ora brillava , tirata a lucido e rinfrancata , sotto un cielo turchese e completamente privo di nuvole .

Qua e là nei campi , specchi d'acqua disseminati a raccogliere la vanità di quell'inizio settembre.

Sia Claudia che Alessandro erano rimasti svegli l'intera notte , consapevoli che le loro strade stavano per incrociarsi ancora una volta.

Dal canto suo Alessandro si sentiva come chi si è tolto un grosso peso dallo stomaco: aveva ricominciato a respirare .

Persino la casa viola sembrava come rinata: le imposte verdi spalancate , le finestre aperte con le tende danzanti . Sembrava sorridere alla campagna tutt'intorno, gridare “Ehi sono qui!” .

Per tutto quel tempo rimasta nascosta , quasi invisibile , prendeva vita, si riempiva di voci, e di profumi, come quello intenso e inebriante del caffè che Sara aveva appena finito di preparare.

Alla locanda invece, era tempo di nuovi arrivi: sebbene la spiaggia iniziasse a svuotarsi e tornava al suo tranquillo, rassicurante splendore al bed and breakfast di Claudia, continuavano ad arrivare nuove prenotazioni.

I sogni più ottimisti che avevano accompagnato l'inizio di quell'avventura erano divenuti realtà.

Alla reception Anna posò il telefono e appuntò subito qualcosa nel registro aperto sul bancone.

“Di là è tutto pronto per la colazione” annunciò Claudia entrando , sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

“Bene, allora vado. Ho appena ricevuto una chiamata dal signor Pagni. Lui e i suoi amici saranno qui domani in giornata. Gli preparo le solite due stanze vero? “ chiese Anna uscendo da dietro il bancone.

A Claudia non sfuggì il sorrisetto soddisfatto che le aveva illuminato il viso. Sapeva bene che Anna aspettava con trepidazione quel periodo dell'anno, quando Fabrizio e la sua combriccola di amici venivano a trascorrere un paio di settimane al Borgo , per la loro stagionale battuta di pesca.
La ragazza aveva stretto amicizia con Luigi , il più giovane dei quattro, un ragazzone timido che non dimostrava affatto i suoi trent'anni.
Anna possedeva sfacciataggine e intraprendenza per entrambi , e insieme si completavano.

Claudia entrò nel salone : Greta ancora dormiva , sorvegliata a vista da Luna che, non appena vide la donna, iniziò a scodinzolare pigramente salutandola con un grosso sbadiglio.

“Salve Luna, avrai bisogno di uscire”

Claudia le accarezzò la testa e le fece cenno di seguirla.

Aprì la grande vetrata sul patio : entrò un gradevole profumo di terra bagnata e un refolo di vento che smosse appena le tende.

Luna si alzò, stiracchiandosi . Quindi si avvicinò al viso di Greta e lo leccò , restando in attesa di una reazione.

La bambina però borbottò qualcosa e si girò, con il viso rivolto verso lo schienale del divano e l'intenzione di riprendere il sonno da dove Luna lo aveva interrotto.

“Forza Luna, lasciala perdere e esci in giardino.

Il cane ubbidì e corse fuori , scomparendo quasi subito dietro una siepe.

Claudia si avvicinò al divano e si sedette in fondo , vicino ai piedi di Greta.

Rimase qualche minuto ad osservare il suo sonno sereno : la febbre era scesa e la disavventura le aveva lasciato per ricordo solo un bel raffreddore . Respirava ancora male e durante la notte Claudia l'aveva sentita tossire .

Antonio aveva suggerito ad Alessandro di lasciarla riposare lì alla locanda per la notte ma aveva dovuto faticare un po' per convincerlo che la bambina stava bene e che non c'era alcun bisogno di correre lì a quell'ora .

Claudia sembrò rinfrancata dall'idea che l'incontro con Alessandro fosse rimandato di qualche ora: era divisa dal desiderio di rivedere il suo unico grande amore di sempre e la paura di scoprire che il tempo avesse irrimediabilmente trasformato le cose.

Dal giardino arrivò aria di baruffa: Baffo e Luna avevano avuto modo di fare conoscenza ma nessuno dei due, sembrava apprezzare molto la presenza dell'altro.


Antonio sorprese Sara ed Alessandro seduti in giardino a fare colazione.

La ragazza lo invitò a sedersi con loro versandogli una tazza di caffè ancora fumante.

L'uomo accettò il caffè ma lo bevve tutto di un sorso restando in piedi.

“Devo andare, Claudia aspetta il pane . A quest'ora avrei già dovuto essere lì” si scusò

“Sono passato a chiederti se vuoi che venga con te a prendere Greta “ aggiunse poi rivolgendosi ad Alessandro

Ci fu un momento di silenzio durante il quale Alessandro parve turbato e titubante

“Non c'è bisogno” rispose infine”Andremo io e Sara”

“Perfetto. Allora ci sentiamo più tardi”

Antonio si diresse verso il cancello

“Fai un ottimo caffè” disse prima di uscire rivolgendosi a Sara sorridendole.



Greta non si svegliò prima delle dieci.

Di tanto in tanto Claudia ed Anna si affacciavano nel salone per controllare che stesse bene.

La ragazza era salita al piano superiore per preparare le stanze ai nuovi ospiti, quando Claudia trovò Greta seduta sul divano , evidentemente disorientata.

“Ciao, come ti senti” Le chiese avvicinandosi

La bambina le sorrise

“Bene....grazie “ sbadigliò ,per scusarsi subito dopo arrossendo

Claudia le sorrise riconoscendo in lei i tratti familiari di Alessandro che un tempo le erano stati tanto cari.

“Ricordi quello che ti è successo?” chiese poi alla bambina

Greta scosse la testa, con aria confusa

“sono caduta nel lago” disse poi

D'improvviso si alzò dal divano e iniziò a guardarsi intorno

“Dov'è Luna, il mio cane....era con me.” la voce preoccupata e incrinata. Stava per mettersi a piangere.

“Tranquilla, è qui fuori che gioca con Baffo , il gatto di casa” disse Claudia indicandole il giardino

Greta sollevata corse subito fuori.

La luce del giorno aggredì i suoi occhi verdi che si erano abituati alla penombra . Facendosi scudo con una mano iniziò a guardarsi intorno e a chiamare.

Luna sbucò all'istante, non appena udì la voce della sua amica.

Le corse incontro abbaiando e quando la raggiunse quasi la fece cadere a terra , manifestandole tutta la sua gioia nel rivederla in piedi.

Cane e bambina rimasero qualche minuto abbracciate , strette l'una all'altra , sotto lo sguardo incuriosito di Baffo e quello intenerito di Claudia.

“Che ne dite di fare colazione?”

Greta si staccò da Luna che le rimase accanto scodinzolando

“Magari , ho una fame!” esclamò .

Sara ed Alessandro arrivarono alla locanda in tarda mattinata.

Greta era in giardino intenta a spiegare qualcosa a Luna e a Baffo che la fissavano con aria buffa e spaesata.

Claudia sentì l'auto entrare nel viale d'ingresso : d'istinto sistemò i capelli e guardò il riflesso di sé nella vetrata . Il vestito che aveva scelto di indossare era uno dei suoi preferiti. Rosso , un colore che le aveva sempre dato una carica positiva. Ed era quello di cui sentiva il bisogno in quel momento .

Uscì e vide Sara ed Alessandro vicini a Greta . L'uomo si era chinato per abbracciarla e controllare che stesse bene. La stava rimproverando con un tono severo ma stemperato dal sollievo di trovarla vivace ed allegra come sempre.

“Scusa papà...” Greta esitò un istante , poi lo abbracciò forte “ Ti voglio bene”

Quindi con la naturale velocità di rimozione che hanno tutti i bambini , accantonò il ricordo della brutta avventura distratta da una nuova scoperta: Luna e Baffo erano diventati amici .

“Sai papà? Gli ho fatto fare la pace … Litigavano prima...ma io li ho convinti “ disse emozionata staccandosi dal padre e correndo in direzione delle due bestiole che se ne stavano a distanza di sicurezza l'una dall'altro , tenendosi d'occhio apparentemente poco convinte di quella insolita tregua.

Claudia si avvicinò lentamente. Alessandro si voltò e i loro sguardi si incontrarono.

Dopo tutti quegli anni.

Il tempo aveva lasciato sul viso dell'uomo qualche ruga di troppo . Claudia lo trovò invecchiato più di quanto non avesse immaginato. Quello che invece non era cambiato per niente era il suo sorriso che ancora riusciva a farle sentire le gambe molli.

“Ciao”

“Ciao Claudia”

“Quanto tempo ….”riuscì a dire con un tono di voce che non riconobbe come il suo

“Troppo...” aggiunse Alessandro avvicinandosi.

Claudia riconobbe il profumo che usava fin da ragazzo: in un istante le passarono davanti emozioni e ricordi che non sembrarono più tanto lontani.

Alessandro allungò una mano e le sfiorò un braccio

“Finalmente...” Le disse lasciando ogni indugio e avvicinandola a sé per abbracciarla, sprofondando il viso tra i capelli profumati di Claudia.

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puoi leggere questa storia anche su Latinacorriere.it

giovedì 29 giugno 2017

Un tè con l'autore. Incontriamo Silvana De Mari

Benvenuti a questo nuovo appuntamento con Un tè con l'autore.

Oggi conosceremo meglio Silvana De Mari , un'autrice a me molto cara e di cui vi avevo già parlato in questo  post .



Silvana benvenuta e grazie per avere accettato di essere mia ospite. Lei si definisce un medico che scrive. La scrittura è una cura per se stessa o una terapia per chi la legge?

Entrambe le cose. La narrazione è il sistema più antico ed efficace per modificare i neurotrasmettitori di che legge o ascolta, ma le emozioni deve provarle anche chi scrive.

foto dal web

Scrive libri per ragazzi. Crede che siano un efficace strumento educativo? 

Ne sono sicura. Oltretutto quello che abbiamo letto a 12 anni lo ricordiamo per la vita.


Come si parla ai giovani d'oggi? Come si arriva ai loro cuori ? Ma, soprattutto, come si avvicinano i giovani alla lettura ? 

Alternando struggente e esilarante: è necessario saper far ridere e commuovere. E parlare di coraggio e speranza.

Ferisce più la parola o più la spada? 

In teoria la spada, il mitra più della spada, la cintura esplosiva più del mitra. 

Ma ci sono parole maligne che si sono propagate e hanno portato la follia e i morti sono stati milioni. 

L’effetto delle parole può essere anche il Male.


Spesso ci si chiede , appassionandosi alla lettura di un libro, come abbia fatto lo scrittore ad inventare quella data storia , se scrittori si nasce o si possa diventarlo . 

Tutti nasciamo potenziali raccontatori di storie.

Se cominciamo a scrivere la nostra capacità narrativa aumenta. 

Le idee vengono scrivendo, una concatenata all’altra. 

Mi piacerebbe conoscere il percorso di vita che l'ha portata a decidere di scrivere . 

Ho cominciato a scrivere a diciannove anni, dopo aver visto Brancaleone alle Crociate, film straordinario che rappresentava un eroe straordinario, Brancaleone, che per certi versi aveva alcuni tratti di cialtronaggine, ma era comunque un coraggioso e un giusto, con un linguaggio, creato mischiando dialetti meridionali con un latino molto maccheronico e un italiano arcaico, che era un gioiello.

In quell’occasione ho scritto le prime trenta righe di un racconto, Il Cavaliere, la Strega, la Morte e il Diavolo, che poi ho dimenticato in un cassetto e ho ritrovato per caso vent’anni dopo, durante una guardia di Ferragosto, una guardia particolarmente tranquilla. 

Quando ero di guardia generalmente studiavo, e io quando studio scrivo (faccio riassunti). Ero rimasta senza carta e, incredibilmente, questo quaderno era sopravvissuto a un numero enorme di traslochi e al mio stesso matrimonio. 

Avevo ritrovato queste righe ingiallite, ovviamente scritte a mano, e avevo finito il racconto.


Scrivere storie fantastiche , piene di magia , le regala la libertà di affrontare argomenti importanti in libri indirizzati a giovani menti ?

Esatto. La narrazione fantastica ci permette di restare su un piano di leggerezza anche se si parla di temi atroci.


Quali sono le sue letture preferite oggi e quali quelle che l'hanno accompagnate durante l'infanzia?

Rileggo spesso Dante e Shakespeare. E poi ovviamente Tolkien.

Nel Il gatto dagli occhi d'oro, un cane salva la vita di una ragazzina e quella di un uomo deluso e smarrito . E tutto grazie ad un gatto che , magicamente , riesce a fare incrociare le loro strade. Reputa importante crescere e vivere relazionandosi con un animale?

Ho avuto la fortuna di vivere con dei cani. Credo che sia importante, che aggiunga molto.


Ha un suo momento della giornata in cui ama maggiormente scrivere? Oppure un suo luogo preferito?

Ogni momento è buono. Mi piace camminare, soprattutto al mattino. 

Quello è il momento in cui detto le idee sul cellulare.

Quando inizia una nuova storia ce l'ha già subito tutta in testa o prende forma man mano che inizia a metterla nero su bianco?

L’inizio e la fine e le grandi linee sono chiare.

Un'ultima domanda .Gli orchi sono reali e sono ovunque. Come combatterli e vincerli?

Ricordandoci che la morale deve essere rigida, e che quando si arriva all’assassinio intenzionale del bambino non ci sono più margini di dialogo.

Ringrazio Silvana per averci regalato un po' del suo tempo e vi do appuntamento a presto

Un abbraccio 
Clelia


Intervista presente anche su latinacorriere.it





mercoledì 21 giugno 2017

Il libro del mese. Una storia per grandi e piccini


Finito nel carrello di Amazon per errore , colpa degli acquisti veloci , quelli che si fanno semplicemente con un clik per intenderci , che dovrebbero risparmiarci la fatica di riportare ogni volta dati che il sistema già riconosce,  "Attenti al cane" di Michael Rosen  è stato un acquisto fortunato : l'ho letto praticamente in dieci minuti.

E' un libro per bambini alle loro prime letture.

Mi piace così tanto leggere che cerco di trasmettere questa mia passione anche alle mie nipotine.

Mi riprometto sempre però di leggere per prima ciò che poi consiglio loro.

Sono convinta che la lettura di testi per ragazzi ci avvicini al loro modo di pensare e di vedere il mondo creando un'empatia importante per il rapporto che condividiamo.

Consiglio la lettura di "Attenti al cane" a tutti gli adulti che intendano acquistare un cane o un altro animale per i loro piccoli

Adoro gli animali e non potrei vivere privandomi della loro compagnia.

Tuttavia , mi rendo conto che spesso la scelta di adottare un cucciolo viene fatta con troppa superficialità.

Il rapporto che , invece, si instaurerà è speciale ed esclusivo . Necessita di una forte dose di coraggio , amore ed altruismo.

Michael Rosen lo spiega ai bambini e ai grandi  attraverso la simpatia di Strudel , un cucciolo di cane davvero unico.

Un testo piacevole , divertente ed educativo che sicuramente vi piacerà moltissimo

Buona lettura e alla prossima

Un bacione

Clelia

lunedì 19 giugno 2017

Un tè con l'autore. Incontriamo Marco Isone

Benvenuti a questo nuovo appuntamento con Un tè con l'autore .




L'ospite di oggi è Marco Isone, uno scrittore pontino : la terra in cui vivo è terra fertile per artisti , scrittori , e creativi.

Marco ha un cuore giovane, una testa piena di  idee, e una passione grande per la scrittura.

Andiamo a conoscerlo meglio .




D. Ciao Marco , benvenuto . Ci racconti il tuo percorso di crescita nel mondo della scrittura?

 Nasco con la prima proposta editoriale all’età di quindici anni, rifiutata perché a pagamento.

 Poi esperienze teatrali e musicali che mi hanno arricchito, senza trascurare quella relativa ad interessi legati al mondo economico. 

Sino al 2012, anno in cui partecipo a Giallo Latino,  risultando tra i finalisti e quindi pubblicato, evento replicato nel 2013 e nel 2015. 

Nel 2013 incontro Maurizio Tartaglione, con il quale creiamo due cortometraggi, su miei testi:  Giulia per la regia di Christian Antonilli ed Un Bambino Felice di Simone Fabiani. 

Il primo ha partecipato alle selezioni al Berliner Festival. 

Nel 2014 l’incontro con la casa editrice Leucotea con la quale produciamo: nel 2014 Mi-51, nel 2015 
Alfa e Omega, nel 2016  Emme, con un discreto ritorno di pubblico.





D. Ti senti più poeta o più narratore?

Io sono io, e qualsiasi genere abbraccerò sarà sempre il mio.

D. Il genere letterario che maggiormente incontra i tuoi gusti e perché

 Il fantasioso, l’irreale, il fantastico, ma finemente legato alla realtà circostante.

D. Le cinque qualità che non devono mai mancare ad un aspirante scrittore secondo Marco

Umiltà, umiltà, umiltà, umiltà e sempre umiltà.


D. Ci parli del tuo ultimo libro?

Genesia. Un giorno, avevo scritto una pagina e mezza di una storia, ero bloccato.

Per distrarmi incontro sul web una scrittrice di La Spezia e le inoltro l’idea, chiedendo di darmene un giudizio. 

Lei invece mi risponde inoltrandomi un’altra pagina e mezza, prosieguo della prima e così siamo andati avanti.

D. Quando si scrive un libro , una poesia, o magari anche semplicemente un post in un blog, si scrive per comunicare ad altri qualcosa. Cosa vuoi che arrivi ai tuoi lettori ? 

 Non credo nella comunicazione scritta. Io non comunico nulla, accompagno il lettore in un viaggio fantastico, in un corridoio pieno di immagini, i miei libri sono libri in presa diretta.

D. Hai già in mente cosa scrivere nel prossimo futuro?

Certamente sto lavorando a Segrete Speranze.

D. Che tipo di lettore sei?

   Pessimo. Da giovane ho letto moltissimo, ora mi annoio.

D.Si nasce scrittori o si diventa tali?

Credo che lo si possa diventare, ma qualcosa nel dna ci dovrà sicuramente essere.  

Proverò a chiederlo a mio nonno, lui si chiamava Mario Lieto Isone ed era un autore teatrale.


Potete leggere questa intervista anche su latinacorriere.it

A presto

Clelia

venerdì 16 giugno 2017

Intervista col creativo! Anno secondo.La creatività secondo Barbara: incontro con una creativa pontina

Ognuno degli ospiti di Intervista col creativo ha nel mio cuore un posto speciale perché mi avete regalato e mi regalate tutti forti emozioni , che mi fanno sentire ricca ogni volta di più.

Barbara , la dolce ragazza che vado a presentarvi oggi , è mia vicina di casa e fidanzata di un caro amico.

Ho scoperto solo per caso che fosse anche una fantastica creativa e allora mi sono  spiegata il perché della simpatia a pelle che da subito mi ha pervasa.

Non aggiungo altro , voglio che siate voi a scoprire che bella persona è attraverso le sue stesse parole...


  • Ciao Barbara ,benvenuta. Ci piacerebbe conoscerti meglio , ci racconti qualcosa di te?
Ciao a te Clelia! Eccomi qui… che dire di me? Sono una studentessa all’ultimo anno di Mediazione Linguistica, così fissata con l’inglese e tutto ciò che riguarda la cultura anglosassone, da tatuarsi sulla schiena l’intero skyline della tanto amata Londra.


Amo leggere, passeggiare, le poesie (soprattutto quelle del poeta romantico John Keats), giocare a calcetto e gli animali. 

Ho un cucciolo di labrador di 10 anni, Roy e un gatto un po’ antipatico che si chiama Mirtillo. ADORO I GATTI!!! 

Insomma, un’inguaribile romantica che si emoziona per un tramonto o un sorriso inaspettato , che ama ritagliarsi dei piccoli momenti di tempo per perdersi, con la testa tra le nuvole, tra i bijou.
  • Realizzi degli splendidi gioielli , da dove trai ispirazione per le tue creazioni ?
L’ispirazione è qualcosa che non so spiegare… sembrerà strano, ma il più delle volte basta sedermi e sommergere completamente il tavolo da lavoro con perle, cristalli e tutta l’infinità di materiali diversi che uso per le mie creazioni; me ne sto ad aspettare, guardando tutti quei piccoli pezzettini ed è li che, mentre mi perdo tra quei colori, tutto prende forma e arriva l’ispirazione, quell’accostamento giusto che visualizzo nella mente e poi traduco in realtà.

  • Com'era Barbara da bambina? Un maschiaccio , oppure una romantica bambina che si divertiva ad imitare i grandi ?
Da bambina ero un maschiaccio in tutto e per tutto: capelli cortissimi e corse spericolate in bicicletta.

Crescendo non sono migliorata, anzi, mi sono dedicata al karate, kick boxing ed ora anche al calcetto. 

Nonostante non fossi affatto una bambina da danza e tutù, amavo giocare con le Barbie e, quando non tiravo calci al pallone, già da piccola adoravo fare braccialetti con le perline e i bottoni che mia nonna conservava per me in una scatolina di latta.
  • Quali sono i tuoi colori preferiti, quelli che preferisci utilizzare nelle tue creazioni?
Fosse per me farei collane, bracciali e orecchini solo dai toni viola e lavanda, che adoro ma, collegandomi con la realtà, mi rendo conto che non tutti potrebbero essere del mio stesso parere. 

Per questo, nelle mie creazioni, preferisco mantenere una linea dalle tonalità delicate e pastello. 

Non mancano però, le volte in cui mi piace osare con toni sgargianti o più intensi e total black.

  • Diciamo che puoi esprimere un desiderio , uno soltanto , quale sarebbe e perché ?
Beh, da sognatrice quale sono mi auguro che tutti a poco a poco possano vivere il mondo e la vita di tutti i giorni con un tocco di rosa in più o, ancora meglio, vederli attraverso il riflesso color arcobaleno di un cristallo.  


  • Sei più da pomeriggio sul divano a rilassarsi o sempre in movimento , impossibile tenerti ferma?
Da buona pigrona quale sono, amo mettermi comoda sul divano e rilassarmi guardando una delle mie serie tv preferite ma allo stesso tempo non riesco a starci per più di qualche ora, perché poi mi stanco ed ho voglia di fare altro.

Per questo direi che mi accontento di un buon equilibrio tra un po’ di tempo sul divano e qualcosa di diverso, come una lunga passeggiatina col cane.

  • Il valore di un sorriso , secondo Barbara.
Il sorriso è qualcosa di prezioso.

E’ in grado di cambiarti esternamente, illuminandoti il viso e facendoti sentire allo stesso tempo sereno e sollevato. 

La cosa più bella è che può essere contagioso, può distoglierti se sei in una giornata no o renderla ancora più bella di quanto già sia.

Sorridere non costa nulla e far sorridere è qualcosa di ancora più spettacolare perché implica un pensiero o un gesto carino pensato ed indirizzato a qualcun altro che sicuramente apprezzerà


  • Barbara crede nella magia?
 La magia esiste eccome! 

Magari non sarà quella che, nell’immaginario comune, è fatta di incantesimi e poteri magici, ma comunque sia la magia esiste e prende le sembianze dell’amore che riceviamo e soprattutto diamo, di una risata, della gioia di vivere e apprezzare ciò che si ha, del riunirsi con la famiglia, dell’accarezzare un micetto, di uno sguardo d’amore reciproco con il proprio compagno/a senza che siano dette parole, di un traguardo raggiunto o ancora di una sorpresa ricevuta. Tutto può essere magia se affrontato con lo spirito d’animo giusto.
  • Diresti che una persona dotata di fantasia e ricca di estro sia un pochino magica?
La fantasia e l’estro sono caratteristiche che rendono speciali le persone e le cose che fanno. 

Gli artisti più di tutti sembrano avere un’aura magica che li fa appartenere ad un mondo diverso, un mondo tutto loro in cui possono esprimere ciò che sono e dar vita alle idee. 

Se non è magia creare dal nulla qualcosa di creativo ed artistico, cos’altro potrebbe esserlo?
  • Tenere le mani in movimento e la testa sempre piena di idee mi rilassa e dà un senso alle mie giornate . Tu cosa ne pensi ? Quanto è di conforto per te poterti dedicare alle tue passioni ?
Per me il relax è esattamente tenere le mani in movimento e la testa piena di idee. 

Poter dedicare tempo alle mie passioni, in particolare a questa di creare, è una cosa indispensabile nella mia vita che mi fa sentire viva, serena e soddisfatta. 

In ogni mia creazione è come se ci fosse una piccola parte di me, una sensazione che ho provato, che mi ispira e prende vita in quel bracciale o in quella collana. 

Le mie passioni sono un diletto e al tempo stesso un rifugio, dove riesco a ritrovarmi ed esprimermi.


Insomma , cosa ne pensate di questa ragazza? Io dico che ha talento da vendere e con il suo sorriso e la sua determinazione riuscirà a realizzare i suoi sogni e, ovviamente,  conquisterà tutti voi .

Qui potrete seguirla e tenervi aggiornati sulle sue creazioni .


Un caro abbraccio a tutti voi 

A presto

Clelia

Intervista pubblicata anche su latinacorriere.it