I MIEI LETTORI

lunedì 8 maggio 2017

La casa viola. Settimo capitolo

Vi ho fatto un po' tirare il collo con questo nuovo capitolo . Lo ammetto. In verità , a parte diversi impegni che mi hanno impedito di essere più presente sul blog, volevo cercare di buttare giù anche parte dei capitoli successivi pensando anche alla conclusione della storia.

Detto questo , prima di lasciarvi alla lettura del settimo capitolo, come di consueto vi lascio i link ai capitoli precedenti .


CAPITOLO PRIMO

CAPITOLO SECONDO

CAPITOLO TERZO

CAPITOLO QUARTO

CAPITOLO QUINTO

CAPITOLO SESTO




Capitolo settimo




La strada era insolitamente libera e Alessandro pigiò sull'acceleratore.

Alla radio una canzone che non aveva mai sentito prima. Aveva un bel ritmo . Gli piacque e pensò che fosse perfetta per quella giornata.

Era ad un bivio, ma aveva la consapevolezza di aver scelto la strada giusta.

La mattinata era stata proficua: era riuscito ad organizzare i suoi prossimi mesi di lavoro e a passare in azienda per un saluto informale e un incontro con i suoi dipendenti.

Sorrise ripensando a quanto accaduto quella mattina: aveva finalmente rivisto Claudia , anche se da lontano, dopo tutti quegli anni...

Forse Marco non si era sbagliato : c'era ancora la possibilità di vivere quell'amore troncato di netto anni prima e che non aveva mai abbandonato il suo cuore.

Restava da capire se per Claudia fosse lo stesso: in ogni caso , questa volta , se anche ci fosse stata una sola possibilità di poter riallacciare la loro storia , non se la sarebbe lasciata sfuggire.

Era trascorso quasi un anno dal giorno in cui aveva ricevuto l'email di Marco e aveva scoperto che l'uomo che gli aveva rubato l'amore di Claudia voleva incontrarlo.

Gli aveva dato appuntamento presso una clinica , appena fuori città.

Una struttura lussuosa , immersa nel verde ,famosa per essere l'ultima residenza per malati terminali.

Era arrivato all'appuntamento mezz'ora prima ed aveva avuto il tempo di vedere come non fosse possibile mascherare il presagio di morte che quell'edificio emanava : le stanze pulite ed eleganti , il personale gentile ed affabile , non potevano cancellare dagli occhi delle persone il vuoto assoluto in cui sentivano di precipitare.

Per questo aveva condiviso la decisione di Marco di tornare a casa sua,di trascorrere i suoi ultimi giorni accanto a Claudia.

Ma prima Marco aveva avuto bisogno di parlare con lui .

Aveva stentato a riconoscerlo: in fondo lo aveva visto una volta soltanto e da lontano.

Una sera sotto casa di Claudia : erano usciti , mano nella mano . Lei bellissima ,già con il pancione.

Non era riuscito a trattenere le lacrime e una rabbia feroce lo aveva assalito: solo in quel momento , era riuscito davvero a dirle addio.

Alla clinica , Marco gli raccontò una storia completamente diversa da quella che lui , in quegli anni si era immaginata.

Il bambino, che avrebbe dovuto essere di un paio di anni più grande di Greta , era morto pochi giorni dopo essere venuto al mondo.

Marco stava morendo. Ma non voleva che Claudia restasse sola : si era convinto che forse poteva aiutarla a ritrovare quello che era stato il suo solo unico grande amore.

Aveva un piano ben congegnato in mente : un piano che Alessandro avrebbe conosciuto poco a poco , grazie allo scambio assiduo di email che seguì quell'unico incontro e che li portò a divenire amici.

Quando Marco morì, Alessandro ne soffrì molto .Nel poco tempo in cui le loro strade si erano incrociate , aveva potuto apprezzare quell'uomo al punto di arrivare a comprendere il perché Claudia ne fosse rimasta affascinata.

Un furgone bianco gli tagliò improvvisamente la strada e lo costrinse ad una brusca frenata.

Fortunatamente la corsia di fianco era vuota e riuscì ad evitare lo scontro per un soffio.

Imprecò e si attaccò al clacson nervosamente.

Aveva visto la segnalazione di un autogrill poco prima . Decise di fermarsi qualche minuto. Aveva bisogno di un caffè.



Sara si alzò : aveva il collo indolenzito dopo tutte quelle ore trascorse al computer a visionare le foto che aveva scattato in quei giorni: ritraevano i dintorni nelle diverse ore della giornata.

Era riuscita a cogliere tutte le sfumature possibili della luce e quei luoghi le erano sembrati ancora più magici.

Si preparò un tè e si sedette a gambe incrociate sul divano davanti alla grande vetrata che dava sul giardino.

Luna se ne stava sdraiata su di un fianco riscaldata da un ultimo raggio di sole che entrava di sbieco sotto il porticato, il pelo lungo accarezzato da un vento leggero che faceva danzare i rami del salice al centro del giardino.

Sara prese il plaid e se lo mise sulle spalle: iniziava a rinfrescare e presto sarebbe stato necessario accendere il camino.

Quello era il periodo dell'anno che preferiva. Ricordò il giorno in cui arrivò in paese la prima volta, un anno prima.

Scendendo dalla superstrada si era fermata ad ammirare il lago : il cielo era completamente sgombro di nuvole e di un azzurro intenso. Tutti i colori lì sembravano più vivi e decisi. Il lago era una distesa color smeraldo appena increspata. Incastonato tra colline rigogliose che già iniziavano a colorarsi di marrone , ocra, e rosso cupo: l'autunno dipinge quadri di inestimabile bellezza!

Inizialmente, non aveva preso bene l'intenzione di Alessandro di trasferirsi lì: ma aveva bisogno di quel lavoro e ,nonostante tutto, si sarebbe abituata a vivere lontana dalla città.

Poi le bastò uno sguardo e quei paesaggi divennero parte di lei: si sentì come rinascere. Ebbe la netta sensazione che avrebbe potuto vivere giorni felici lì e la città non le sembrò più una rinuncia tanto forte.

“Sara , posso andare a giocare in giardino?”

Luna avvertì la presenza di Greta attraverso le finestre chiuse e alzò la testa iniziando a sbattere la coda .

La ragazza diede un'occhiata all'orologio sopra il camino e pensò che la piccola poteva senz'altro uscire senza correre il rischio di essere vista , a quell'ora.

“va bene “ acconsentì. “Ma copriti che inizia a far fresco".

La cosa più difficile durante l'anno appena trascorso era stato proprio non farsi notare in paese.

Soprattutto d'inverno:  I residenti si riducevano all'osso e restare invisibili era stata davvero un'impresa.

Greta poi doveva continuare ad andare a scuola . Questo fu il compito più gravoso per Sara che ogni mattina doveva alzarsi all'alba e organizzare il tutto per accompagnare la bambina scendendo in città, nonostante ci fosse una scuola in paese.

Evitava di rientrare e restava in città fino alla fine delle lezioni. Trascorreva il tempo facendo la spesa, andando dal parrucchiere o in palestra : se non altro , sarebbe almeno rimasta in forma.

Non era neppure facile gestire Greta durante il resto della giornata o nei giorni di vacanza : la bambina voleva uscire , andare al lago a fare il bagno e non poteva certo capire perché tutto fosse tanto complicato.

Se manifestava il desiderio di fare un bagno al lago , Sara la convinceva che fosse pericoloso e ripiegavano sulla piscina di un agriturismo di un paese vicino al loro.

Neppure uscire in giardino a giocare con Luna le era sempre concesso . E questo Greta proprio non lo comprendeva né lo accettava.

Lei e Sara erano diventate delle girovaghe. Erano quasi sempre in macchina , alla scoperta dei dintorni . Alessandro aveva comperato una macchina fotografica a Greta così che Sara potesse insegnarle qualche trucco del mestiere.

Greta si era rivelata dotata di grande senso artistico e la fotografia divenne presto un vero e proprio passatempo per lei.

Sara vide Greta correre in mezzo al giardino e giocare con Luna a nascondino , sbucando all'improvviso da dietro un cespuglio o un albero , facendo smorfie alla povera bestiola che la rincorreva abbaiando.

Pensò che fosse ora di cominciare ad organizzare qualcosa per cena. Alessandro sarebbe rientrato a breve.

Dalla finestra della cucina riusciva comunque a vedere il giardino anche se non del tutto.

Vide Greta dondolarsi sull'altalena mentre Luna era tornata a sdraiarsi con fare indolente sotto il salice.


Aprì il frigo e optò per una bella minestra di verdure e un profumato e gustoso formaggio che aveva comprato in un paese vicino durante una delle escursioni con Greta.

All rights reserved



Puoi leggerlo anche su latinacorriere.it

mercoledì 3 maggio 2017

Un tè con l'autore. Claudio Volpe: scrivere è come respirare.


 Un tè con l'autore ospita oggi un giovane scrittore Claudio Volpe.

Così dice di lui Dacia Maraini : "sa raccontare con una così incisiva  carica narrativa il dolore umano e fornire uno sguardo viscerale sul mondo . sulla sofferenza e su quel vuoto che ogni essere umano ha sentito almeno una volta dentro di sé". 

Ecco invece cosa ci ha raccontato lui stesso.

D. Benvenuto Claudio. Sei molto giovane ed hai già al tuo attivo diverse pubblicazioni e alcuni prestigiosi riconoscimenti: come è iniziata la tua carriera di scrittore ? Hai sempre saputo che  nel tuo futuro ci sarebbe stata la scrittura?

Ho iniziato a scrivere fin da piccolo perché per me la scrittura è stata sempre un modo di affrontare la vita, di comprendere, quasi un sinonimo di respirare. 

All'età di ventuno anni pubblicai il mio primo romanzo e venni notato da Dacia Maraini la quale volle presentarlo al Premio Strega

Per tale ragione dico di essere stato scoperto da lei perché è stata proprio questa grande scrittrice  a permettermi di entrare nel mondo letterario italiano e di provare a diventare
scrittore.

La scrittura fa parte di me da sempre, da quando ne ho memoria e sono certo che mi accompagnerà per il resto della vita perché su di essa io mi poggio per esistere. 

Il mio ultimo lavoro è "La traiettoria dell'amore", romanzo candidato al premio Strega di
quest'anno.

D. Parlaci del tuo incontro con Dacia Maraini.

Come dicevo, Dacia Maraini ha notato il mio primo romanzo e lo presentò al Premio Strega. Nel tempo ho stretto con lei un rapporto di profonda amicizia, di stima e collaborazione che si è manifestato e si manifesta tuttora nel viaggiare insieme, nel confrontarci, nell'andare a teatro. 

Per me lei è un fondamentale punto di riferimento come scrittrice e come persona. 

Ogni giorno mi insegna cosa voglia dire essere scrittori che lottano per dare il proprio contributo alla crescita di una società.


D. Nel tuo ultimo libro , e non solo, si parla di rapporti omosessuali : un tema delicato ed attuale che riesci ad affrontare con forza e delicatezza al tempo stesso. Quanto è importante per te parlare di omosessualità? Credi che la letteratura possa essere il giusto mezzo per parlare di alcuni particolari argomenti ed arrivare al cuore della gente?

Credo che la letteratura abbia il dovere di parlare di tutto e di raccontare soprattutto l'indicibile purché con parole giuste.

Lo scrittore ha il compito di trovare le parole adatte per raccontare la vita e le sue contraddizioni, di dare voce a chi voce non ha perché umiliato o escluso. 

Il tema dell'omosessualità è di grande importanza e attualità. Non è ammissibile nel 2017 che ancora ci siano pregiudizi in merito.

L'omosessualità non è una malattia e l'amore è sempre amore a prescindere dall'orientamento sessuale. 

Raccontare storie relative a questo tema consente a chi legge di scoprire una realtà che spesso ignora del tutto e giudica solo in base a pregiudizi dovuti all'ignoranza. 

La vita è qualcosa di meravigliosamente complesso e questa complessità va rispettata. E amata.



 D. Claudio e la felicità

La felicità è ciò attorno a cui mi interrogo e indago nei miei libri. 

Cosa essa sia, come raggiungerla. 

Ad oggi credo che la felicità sia uno stato di serenità, un essere sazi delle proprie giornate,
appagati dalla bellezza delle cose. 

Soprattutto credo che la felicità possa essere tale solo se condivisa.

D. Quanto e quale lavoro c'è dietro la stesura di un libro ?

Molto. Bisogna vivere in primis. 

In secondo luogo raccontare la vita che si è vissuta, le cose viste, le esperienze fatte, i dolori
provati o scoperti.

Un testo va letto e riletto, scritto e riscritto.

La scrittura è imitazione della realtà ma la realtà è qualcosa di estremamente complesso e inafferrabile. 

La difficoltà sta nel correre dietro ad essa per poterla poi raccontare.

D. Quali i tuoi progetti futuri ? 

Scrivere, scrivere, scrivere.

D. Se potessi dare un consiglio ad un giovane che volesse intraprendere la carriera di scrittore cosa potresti dirgli?

Leggere, leggere, leggere. E poi leggere ancora. 

Solamente dopo iniziare a scrivere ed esercitarsi molto nella scrittura,quotidianamente.

D. Quindi un buono scrittore è anche un buon lettore e viceversa?

Uno scrittore che possa dirsi tale è innanzi tutto un ottimo lettore, un lettore vorace che sa perdersi tra storie e parole. 

Non esistono scrittori che non siano lettori. 

Se uno vuole scrivere senza amare la lettura è già sulla strada sbagliata.

D. I tuoi libri preferiti

Non ne ho uno preferito. 

Amo specialmente scrittori, o meglio scrittrici come Margaret Mazzantini, Alda Merini, Melania Mazzucco, Dacia Maraini.

D. La giornata tipo di un giovane scrittore

Svegliarsi e leggere per ore. Poi scrivere tutto il giorno


Questa foto ritrae Claudio ospite a Canale 5 per presentare il suo ultimo libro.

E' proprio così che io l'ho scoperto e sono andata alla ricerca di notizie più approfondite . 

Poi , ovviamente, è scattata la voglia di conoscerlo meglio, visto che tra l'altro vive in provincia di Latina quindi vicinissimo a me,   e di presentarlo a voi .

Non è soltanto un giovane autore. E' , secondo me , un grande autore: dotato di una sensibilità straordinaria , della capacità di immedesimarsi nel dolore e nella felicità altrui al punto di sentirli propri e di sentire la necessità di rappresentarli in un racconto .

I suoi personaggi sono vivi e veri , come vivo e vero è il suo entusiasmo per la scrittura.


Come sempre per me è stata una bellissima esperienza. 

Non mi resta che ringraziarlo e dare a tutti voi appuntamento a presto.

Io vado a leggere La traiettoria dell'amore  :-)

baci 

Clelia 

martedì 2 maggio 2017

Intervista col creativo! Anno secondo! Incontriamo Giusiana


Questo viaggio nel mondo creativo ci ha condotti alla scoperta di persone davvero speciali che ci hanno stupito con le loro creazioni.

C'è chi riesce a dare un'anima ad un semplice filo di lana.

Chi gioca con i tessuti , chi con i colori.

Chi crea per vendere i suoi prodotti . Chi invece soltanto per soddisfare la sua passione o per rendere più bella la vita della sua famiglia.

Ognuno ha un suo modo di essere creativo.

E ogni creativo è speciale nella sua unicità.

Quando ho intrapreso questo percorso vi ho chiesto di proporvi per le interviste perché volevo che tutti avessero la possibilità di esprimere la propria forza creativa.

Molti di voi lo hanno fatto , altri sono stati contattati direttamente da me .

Oggi voglio ricordarvi che l'invito è sempre aperto. Che io sono qui pronta ad accogliere le richieste di chiunque senta il bisogno di parlarci del suo  personalissimo modo di essere creativo.

Il mio indirizzo email lo conoscete : io.clelia@gmail.com

Detto questo , passo a presentarvi Giusiana, che mi ha chiesto di partecipare già da qualche tempo.

Definirei Giusiana una "creativa in divenire".




Ha molte idee e una gran voglia di condividerle con il mondo.

Non ha un'unica definita passione , ma le sue mani non sanno stare ferme e la sua testolina le suggerisce ogni volta cose differenti da realizzare anche attraverso il "riciclo" di materiali di scarto.

Ha un canale youtube dove propone i suoi tutorial non proprio perfetti ma animati dal forte desiderio di condividere ciò che sa fare con la  generosità tipica che ormai sappiamo essere dote comune delle persone creative.

Ecco cosa ci ha raccontato di sé

  • Ciao Giusiana, benvenuta ad Intervista col creativo! Quale è il significato che tu daresti alla parola creatività?
Dietro al significato della parola creatività c è un mondo: ci sono delle mani , c è la mente di chi crea ,  e la fantasia,molta fantasia.


  • Il riciclo, il riutilizzo di ciò che nasce con un'altra funzione , è forse la forma di creatività più in voga al momento : che rapporto hai tu con il riciclo? 
Ho un ottimo rapporto con il  riciclo : riciclando  posso dare una seconda vita e magari realizzare cose ancora più belle . 
  • Quali sono le tecniche creative che maggiormente ti piacciono ?
Non ho una preferenza specifica : le tecniche mi piacciono un po'  tutte.

Sono una persona che vuole sempre imparare,  curiosa, e metto entusiasmo e  passione nelle cose che faccio😍😊
  • Un creativo è un sognatore ?
Si è un sognatore che cerca sempre nuove idee e stimoli!

Guarda il mondo intorno a lui e prende spunto. 
  • Se tu fossi un colore , quale saresti e perché?
Sarei il fucsia, perché lo trovo un colore vivo e solare
  • Parlaci del tuo rapporto con il mondo animale
Posso parlarti del rapporto che ho  con il mio cane:  è viscerale. 



Per me è come un figlio: l' ho adottato al canile e quindi  ho un motivo in più per amarlo tanto: nei canili ci sono davvero anime abbandonate, che soffrono senza un padrone.

Io consiglio sempre di andare in canile  a scegliere il  proprio cane : ma bisogna andarci con un gran  cuore.

Un animale è come un figlio ed è  per sempre. 

Inoltre l' amore non si compra!

Concludendo , con il mondo animale  ho un rapporto super:  ho sempre amato tutti gli animali 
e ,appena ho avuto la  possibilità, ne ho adottato uno.
  • Diresti che gli animali hanno uno spirito creativo?
Gli animali sono  dei super creativi!

Ci sono prima di noi sulla terra!

Prendiamo le rondini, ad esempio , con quanta maestria costruiscono il loro nido? Oppure pensiamo alle api e così via :  gli animali sono ottimi creativi!
  • Chi è Giusiana nella vita di tutti i giorni ? Quando hai scoperto il tuo lato creativo?
nella vita di tutti i giorni sono una sognatrice, solare, comunicativa, pignola, una persona semplice.

Penso di avere sempre avuto un lato creativo : ho frequentato  l'istituto d arte e sono maestra 
d'arte,  sezione tessitura.

Ho deciso di aprire un canale Youtube col nome di Tutto far per farmi conoscere, e per condividere le mie conoscenze con voi

  • La fantasia è....?
La fantasia è tutto!  Se manca, manca il senso per la vita
***
E qui finisce il nostro incontro con Giusiana. Una ragazza semplice con tanta fantasia e un cuore d'oro : bellissimo questo suo vedere il mondo animale come il più creativo in assoluto. 

Trovo anche io che abbiano molto da insegnarci i nostri amici animali : basta sapersi aprire a loro con la naturalezza e la semplicità di chi , senza sovrastrutture , ancora guarda il mondo con fare curioso e sincero.

Vi abbraccio forte e vi do appuntamento a prestissimo.

Baci 
Clelia



p.s. ho solo un piccolo favore da chiedervi : quando mi chiedete di essere intervistati date poi qualche segno di vita quando ricevete l'intervista: alcuni di voi sono poi spariti . Ora , nessuno viene obbligato a partecipare ma , dal momento che avete accettato il mio invito o,meglio ancora , vi siete proposti , sarebbe poi carino ricevere indietro una risposta. Anche perché dietro ogni intervista c'è un vero e proprio lavoro : lo avete visto , non sono interviste standard, ma quanto più possibile "cucite addosso" all'intervistato per far si che emerga la sua personalità e la sua particolarità.





giovedì 27 aprile 2017

Intervista col creativo! Anno secondo. Francesca , un'artigiana con una grande passione per i filati.


Francesca è una giovane creativa curiosa , le piace destreggiarsi e cimentarsi con le più svariate tecniche creative.
Ma ha una grande passione per i filati e questo l'ha portata a realizzare dei lavori talmente belli ,
( condividendo la loro realizzazione  con noi su Youtube),  che ne sono rimasta totalmente conquistata. So che sarà lo stesso per voi , ed è per questo che desidero tanto farvela conoscere meglio.

Ecco la sua intervista

D. Benvenuta Francesca . Hai una passione forte per i filati e per i lavori a maglia e ad uncinetto. Puoi raccontarci come è nato in te questo amore?


Ciao Clelia, grazie! Sono innanzitutto felicissima di partecipare a questa tua rubrica che trovo interessantissima!

La passione per i filati ed il lavoro all'uncinetto/maglia, riaffiora circa 6 anni fa, dopo la nascita della mia primogenita. 

A dire il vero ho riscoperto quest'arte, in quanto da bambina ho imparato da una mia zia i punti base dell'uncinetto ed ero già allora molto attratta da i mille fili colorati che le vedevo intrecciare. 

Sinceramente sono appassionata a tutto ciò che è creatività e lavoro manuale, sono passata negli anni dal découpage, al cake design, ai piccoli lavori di cucito creativo, alla decorazione delle pareti stesse di casa mia, con tinteggiature ed applicazione di carte da parati... insomma non ho mai amato starmene con le mani in mano, come si suol dire!



D. Cosa si prova nel vedere che altri indossano capi creati da te?

Quando la gente decide di acquistare un mio prodotto, soprattutto quando sia italiani che stranieri, mi scrivono per dirmi di essere rimasti soddisfatti e colpiti, provo sempre una forte emozione, perché mi rendo conto che in una società come la nostra, dove prevale il consumismo e l'idea dell' usa e getta, c'è gente che ancora apprezza il prodotto artigianale e l'unicità d' esso, preferendo la qualità ed il valore, (dato nel mio caso sia dal pregio del filato che dal numero di ore di lavoro impiegate per la realizzazione) anziché la quantità a basso costo, a discapito molte volte della qualità.



D. Credi anche tu , come molte alte creative , che creare con le proprie mani sia terapeutico e rilassante?

 Assolutamente si, creare per me è sinonimo di relax, mi ritrovo infatti spesso a farlo nel pomeriggio, o la sera tardi, momenti in cui riesco a ritagliarmi un po' di tempo.

D. Hai due bambine , cercherai di trasmettere loro la passione per il fatto a mano o credi che oggi sia decisamente fuori tempo l'artigianato?

Credo fermamente che l'artigianato debba essere tramandato di generazione in generazione, sono arti antiche che l'uomo porta con se dalla notte dei tempi, e che man mano vanno sempre più scomparendo, anche se in questi ultimi anni, tanta gente sta riscoprendo il lavoro artigianale.

Per quanto mi riguarda, si, quando saranno un po' più grandicelle.

Alle mie bimbe, se vorranno imparare, inizierò a spiegare  i punti base, per come li ho appresi anche io da bambina.

Intanto giocano tra filati ed uncinetti/ferri, e me li fanno scomparire per casa anche :) .



D. Ti piace la musica ? Quale canzone ha avuto o ha ancora un significato importante nella tua vita?

 SI! In casa amiamo molto la musica, tanto che mio marito è un pianista. Quindi la musica che prevalentemente ascolto è musica classica! 

Ed anche in questo caso, vorrei che le mie bimbe imparassero dal papà, quest'altra meravigliosa arte. 


D. Devi partire per un lungo viaggio , del quale non conosci destinazione e durata .Puoi portare soltanto poche cose con te. A cosa non rinunceresti mai e di cosa invece potresti fare a meno?

Sembrerà scontata come risposta, ma non lo è: il lungo viaggio non lo farei se non con la mia famiglia, più che gli oggetti non mi separerei mai dagli affetti... avendo loro con me, e suppongo i beni di prima necessità sul luogo, porterei forse : Di tecnologico solo un cellulare, per tenermi in contatto con il resto delle nostra famiglia, un gioco per intrattenere le bimbe, ed un progetto all'uncinetto iniziato da terminare in viaggio :).

Lascerei invece, tutto ciò che è tecnologia, per disintossicarci un po' dalla routine e godere del luogo e della natura.




D. Come prende vita un tuo progetto? Quale è il tuo personalissimo percorso creativo?

Un mio progetto solitamente nasce da un'ispirazione che arriva, guardando un filato o un punto particolare, ma non è quasi mai definita l'idea, nel senso che spesso modifico quella che era l'idea iniziale, in corso d'opera.

Ecco perché sostengo che il lavoro artigianale, frutto della propria fantasia, sia unico e pieno di valore e di emozioni.

D. Se potessi esprimere un desiderio nella certezza di vederlo realizzato, quale sarebbe?

Ci sono desideri molto personali che prima di tutto vorrei si realizzassero nell'immediato, ma quelli sono certa che un giorno, avendo pazienza li otterrò. 

Uno che invece mi va di condividere è che mi piacerebbe tanto che il mio canale (aperto veramente da poco)  crescesse e soprattutto che i miei progetti condivisi, siano d'aiuto a chi vuole imparare a lavorare all'uncinetto e a maglia.



D. Tutto ciò che ti piace dei social e della condivisione e cosa invece proprio non sopporti.

Dei social e della condivisione, mi piace la possibilità di reperire/dare informazioni  e consigli gratuitamente e di poter quindi apprendere o tramandare (dipende da che parte guardiamo) varie forme d'arte ed artigianato.

Quello che proprio non mi piace dei social, è che a volte c'è mancanza di educazione. Parole come: grazie, per piacere, "potresti" e "vorrei" le leggo veramente poco, siamo in un posto virtuale, ok, ma dovrebbero vigere le stesse regole che per la vita reale secondo me.




D. Il valore aggiunto delle persone creative secondo Francesca.

Una persona creativa secondo me, è innanzitutto molto sentimentale, basta guardare con che amore e passione il creativo svolge la propria attività.
Una persona, che anche nella vita di tutti i giorni è un vulcano di idee, persino nella quotidianità, il creativo cerca una soluzione a tutto ciò che può, ingegnandosi in base all'esigenza da risolvere. 

Insomma in conclusione credo che la creatività sia uno stimolo fantastico per guardarci intorno e vedere quanto si può fare  qualcosa di bello partendo dalla semplicità.


Già , le cose che realizzano le persone creative sono spesso semplici , ma geniali . E sono intrise dell'amore con il quale vengono fatte.

Per questo sono preziose! Preziose come Francesca che non solo dà vita a splendidi lavori , ma insegna a tutti noi come poterli realizzare da soli , in un atto di grande generosità.

Non mi resta dunque che dirle grazie per averci dedicato il suo tempo e quindi salutarvi dandovi appuntamento a prestissimo.

Un grande abbraccio

Clelia

intervista pubblicata anche su latinacorriere.it

mercoledì 26 aprile 2017

Intervista col creativo! Anno secondo. Ancora una volta un viaggio nel fantastico mondo degli Amigurumi: incontriamo Marina


Marina è una dolce ragazza che ha scoperto,quasi per caso, il magico mondo degli amigurumi.

Da allora sono diventati la sua ossessione creativa ed oggi è qui per raccontarsi e presentarci i suoi splendidi lavori.


D. Benvenuta da Intervista col creativo Marina. Entriamo subito nel vivo: parlaci della tua passione creativa , gli amigurumi. 

Ciao Clelia, intanto grazie infinite per avermi invitato sul tuo blog.

La mia passione per gli amigurumi è relativamente recente, solo 5 anni, mentre con l’uncinetto lavoro da quando ero bambina.

La passione per l'uncinetto  risale a quando avevo circa 4 anni e guardavo mia nonna, sarta, che cuciva e ricamava i vestiti per una importante famiglia nobiliare. 

Era molto brava anche con i ferri e l’uncinetto: mi rivedo piccolina su una seggiolina di legno a realizzare una catenella lunghissima, finché, poi stanca, mi addormentavo nel cestone della lana.

La scoperta degli amigurumi, la devo ad un video tutorial su youtube di un orsetto ed è stato amore a prima vista.

D. Secondo te , non sarebbe bello vedere un negozio tutto pieno di questi fantastici pupazzetti? Hai mai sognato magari di avere proprio un'attività del genere?

Tutti i giorni sogno di avere un mio negozietto dove poter esporre i miei pupazzi. 

Una piccola soddisfazione già ce l’ho perché un negozio di esoterismo di Chieti sta esponendo le mie bambole gothiche.
 

Confido in un progresso, dato che le mie creazioni hanno un crescente interesse.


D.Sai che qui parliamo di creatività. Mi diresti almeno cinque qualità che un creativo deve possedere?

La capacità di vedere una cosa e nella mente farla diventare un’altra

ovviamente la fantasia

molta capacità manuale

mantenere una parte di se bambina

e tanta tanta pazienza


D. Se tu fossi un amigurumi quale saresti e perché?

A me piacciono quelli grandi e paciocconi. 

Sicuramente un bel cagnolone o un orsacchiotto dagli occhi languidi e sognanti.



D. E' domenica, fuori piove , il cielo e grigio . Cosa fa Marina?

Marina sta sicuramente con l’uncinetto in mano impegnata a creare, oppure a mettere in ordine gli innumerevoli gomitoli di lana sparsi per tutta casa, che mi fanno tanta allegria.


D. Il momento della giornata in cui ti senti più creativa

La mattina. A volte mi sveglio rendendomi conto di aver pensato, dormendo, a una mia nuova creazione e subito mi impegno nella sua realizzazione per non perdere l’idea.



D. Come stabilisci il prezzo dei tuoi lavori? Non credo sia facile dare un valore reale a questi oggetti che richiedono inoltre molta fatica.

No, non è facile. 

Purtroppo il mercato per queste realizzazioni non è molto alto. 

Ci sono molte persone che realizzano, bene o male , amigurumi e li vendono a 5-10 euro, tanto per arrotondare.

Per me questo è un vero e proprio lavoro professionale. I prezzi li stabilisco a seconda del mercato, della grandezza, della complessità e  dell'originalità.

Tengo a mente, però,  che in fondo si tratta di  “pupazzi” e che oggi non molti sono disposti a spendere.

D. Cane o gatto? O nessuno dei due ? O tutti e due?

Cane per sempre. Ho sempre avuto cani fin da piccola e tutt’ora ho le mie due “bambine pelose”, che sono la mia vita.


D. Nel regno di Gomitolandia saresti : a. La regina; b. il re; c. un servitore?

In tale mio  regno sarei sicuramente tutti e tre, anche perché vivo sola e non ho né Re, né servitori. Sono Regina e Sovrana.


D. Cosa c'è sul tuo comodino?

Un bicchiere d’acqua, il cellulare e un libro che sta lì da non so quanto tempo. 

Gli amigurumi sono la mia vera e propria passione.


Grazie Marina , hai portato una ventata di colore e di allegria sul mio blog.

Sono sicura che ora tutti saranno curiosi di seguirti sulla tua pagina facebook

Da parte mia vi saluto e vi abbraccio dandovi appuntamento a prestissimo.

Clelia

Intervista pubblicata anche su latinacorriere.it