Oggi voglio presentarvi Mauro Fornaro e il suo blog La scrittura è una cosa seria .
Il nome del suo blog la dice lunga sulla sua grande passione.
Scrive ogni santo giorno, quasi fosse un'ossessione della quale non vuole certo liberarsi.
Un autore che si ispira ai grandi della letteratura nordamericana ma che , pur con uno sguardo al passato e alla tradizione ,non si chiude al nuovo , al progresso. Purché si scriva e si legga molto , le novità vanno sempre accettate. L'uomo evolve, la letteratura evolve con lui.
La fatica di non pensare , Se volessi essere disturbato e Una complessa semplicità
questi gli altri lavori che potete trovare sempre editi dalla casa editrice Del Faro.
Ma ora vi lascio alla sua intervista. Buona lettura.
***
D. La scrittura è una cosa seria così hai chiamato il tuo blog. La differenza tra scrivere ed essere uno scrittore.
Penso
che scrivere ed essere uno scrittore siano in stretta relazione.
L’unica differenza è che uno scrittore scrive tutti i santi
giorni o quasi, cosa che faccio io, gli altri scrivono solo quando
vogliono sfogarsi.
Ma uno scrittore non vuole mai sfogarsi, uno
scrittore non può non scrivere ogni santo giorno.
D. Hai un autore preferito , qualcuno al quale ti ispiri quando scrivi? O magari più di uno?
Da
appassionato di letteratura nordamericana non posso che dirti che
penso che abbia influenzato molto il mio modo di scrivere.
Spero di
non copiare nessuno e di avere uno stile mio, però Bukowski,
Hemingway, Carver, Lansdale, tanto per citarne alcuni, mi hanno
aiutato molto a capire cosa sono come scrittore.
Degli italiani ne
cito due non abbastanza valorizzati dal mercato e dalla critica:
Italo Svevo e Giuseppe Berto.
D. Meglio un libro
cartaceo o uno digitale? Le tue personalissime considerazioni su
questo tema.
Il
cartaceo, non ho dubbi! Però il digitale a volte è comodo, quindi
perché non accettarlo evitando facili inquisizioni?
D.Un poeta ed un narratore hanno modi diversi di comunicare attraverso la scrittura. La poesia è uno strumento moderno di scrittura secondo Mauro? I rapper potrebbero essere considerati poeti dei nostri tempi?
Chiunque
può essere poeta, dipende da cosa dice e come lo dice e,
soprattutto, in quale periodo storico lo dice.
Molti rapper sono
cantanti mancati, più che poeti…
La poesia è sempre stata
attuale per chi ha avuto voglia di andare oltre le emozioni
superficiali, sempre lo sarà.
D.E restando in tema musicale , nel tuo ultimo libro L'uomo che piangeva in silenzio citi le canzoni che ti accompagnano durante la stesura delle tue opere : come ti è di aiuto e di ispirazione la musica?
Mi
dà tranquillità e ispirazione, spesso ascolto musica classica
mentre scrivo.
D.Si dice sempre che oggi si legge di meno . Pensi sia vero ? Se si , cosa è cambiato nel rapporto tra scrittori e lettori?
Sì,
penso sia vero. Leggere costa tempo e fatica, la gente è
concentrata su altro.
Leggere non è una priorità in Italia e si
vede.
Poi c’è il problema che tutti si sentono scrittori, come
allenatori di calcio e giurati di San Remo, ma poi a leggere un
libro non si mettono.
Ti rendi conto? La gente vuole scrivere ma non
è disposta a leggere. Cosa da pazzi!
D.Torniamo al tuo ultimo libro ci racconti qualcosa della trama ?
E’
la storia, tanto per non andare lontano, di uno scrittore. In crisi
con se stesso e con il mondo.
Capirà solo dopo un po’ che quello
che lo ha tenuto vivo, l’amore per le poche persone amate e per la
letteratura, lo salveranno.
D. Tempi moderni e moderni metodi di diffusione della cultura: pensi che oggi sia più semplice , rispetto al passato , far arrivare il proprio pensiero , attraverso la scrittura?
No,
anzi. Oggi è facile esprimere una opinione. Ma trasmettere il
proprio pensiero più profondo è difficile.
Come dicevamo prima, la
gente non è più disposta a leggere, quindi a capire. Al massimo
leggono una decina di parole per farsi un’idea su qualsiasi
argomento.
Lo scrittore è visto come lo sfigato che investe del
tempo per buttare giù delle parole invece che divertirsi.
D.Tre consigli a chi volesse iniziare a scrivere.
Il
primo è: scrivi! Se dentro ti scorrono parole, falle uscire. Non
vergognarti.
Il secondo è: abbi pazienza e costanza, non
abbandonare la scrittura se pensi di poter diventare uno scrittore.
Non bastano due ore per diventare uno scrittore, a volte servono
decenni.
Il terzo è: scrivi quello che sei, non scimmiottare
nessuno. Sii onesto con te stesso e con i lettori.
D.Mauro è nato scrittore o , solo nel tempo, ha scoperto questa sua passione?
Ho
sempre avuto la passione per la scrittura, con gli anni ho scoperto
di avere anche un propensione come scrittore, almeno spero!
***
Ringrazio Mauro per aver accettato di essere mio ospite.
Spero di aver solleticato la vostra curiosità.
Vi abbraccio
Clelia
Potete leggere l'intervista anche su latinacorriere.it
L'hai proprio sollecitata cara Clelia.
RispondiEliminaGrazie per questa intervista.
Un abbraccio
Maria
Grazie a te Maria. Sono alla ricerca di altri autori interessanti disposti a farsi intervistare...chissà dove ci condurrà questo nuovo viaggio....
EliminaUn grande abbraccio.
Clelia
Belle domande e interessanti risposte...sì, sono incuriosita.Brava!
RispondiEliminaGrazie Biljana ,
Eliminaun bacio
Clelia